Cittadinanza e pragmatismo
Un recentissimo sondaggio condotto dal Palestine Center for Public Opinion per il Washington Institute rivela che il 48 % dei palestinesi residenti in Gerusalemme preferirebbe la cittadinanza israeliana, mentre il 43% vorrebbe quella palestinese e il 9% quella giordana. È sorprendente che si esprima una preferenza per una cittadinanza che non coincide con (diciamo) l’etnia. Su tutto questo influisce lo status dei palestinesi gerosomilitani e quindi la differenza con la Cisgiordania, dove la cennata differenza scende alla metà. Ne consegue che queste opinioni pro israeliane dipenderebbero anche da concreti benefici collegati allo status specifico di cui godono gli intervistati. Nondimeno, esse rivelano un pragmatismo estremo che è agli antipodi dalla prevalente narrazione da Bar Sport che ha talvolta sostituito il risalente biglietto d’ingresso ai piani alti della cultura ossia, il biglietto d’ammissione alla cultura europea divisato da Heinrich Heine. Interessi e ideali collidono, e non ammetterlo comporterebbe un’inutile crudeltà nei riguardi di Karl Marx, il quale vi si cimentò per tutta la sua vita utile.
Emanuele Calò, giurista
(19 luglio 2022)