Le pietre d’inciampo
e la Memoria banalizzata
Dagli Anni Novanta ad oggi strade e piazze di tutta Europa hanno accolto decine di migliaia di pietre d’inciampo in ricordo di altrettante vittime della Shoah e della persecuzione nazifascista. Un simbolo di Memoria che invita il passante a riflettere sugli orrori del secolo scorso e a battersi in favore di determinati valori e principi. A mettere in discussione tutto ciò una sconcertante iniziativa del sindaco di Bari Antonio Decaro, che negli scorsi giorni ha annunciato la prossima collocazione – “sul lungomare di San Girolamo, lì dove aveva scelto di vivere” – di una pietra per commemorare un cane che il quartiere aveva adottato come sua mascotte. “Una pietra d’inciampo ricorderà il suo nome. Così come facciamo quando qualcuno diventa importante per una comunità”, le parole del sindaco. Non è la prima volta che plagi e patacche delle stolpersteine opera dell’artista Gunter Demnig circolano sul territorio alimentando un inquietante mercato della falsificazione. L’iniziativa del primo cittadino di una importante realtà del Sud Italia sembra però segnare una nuova tappa a favore della perdita generale di senso. Una deriva sempre più inquietante e allarmante.