Putin a Teheran,
sfida all’Occidente

Occhi puntati su Teheran per il vertice a tre fra Putin, Erdogan e Raisi. È il primo viaggio all’estero del presidente russo dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina. A precederlo le dichiarazioni di Kamal Kharrazi, presidente del Consiglio strategico per le relazioni internazionali del regime, secondo il quale l’Iran avrebbe “le capacità tecniche per realizzare una bomba nucleare”. Un viaggio che è anche e soprattutto una sfida. “Scegliendo come meta la Repubblica Islamica, nemica degli Usa, e riesumando il cosiddetto ‘formato di Astana’, con cui turchi, russi e iraniani si ‘spartirono’ la Siria in Kazakhstan, Putin sta inviando un chiaro messaggio all’Occidente e, in particolare, a Washington”, sottolinea Repubblica. Per Il Giornale “ci sono pochi dubbi che la visita di Putin a Teheran sia un modo di guardare minacciosamente negli occhi Joe Biden subito dopo il tour in Medioriente”. Così Libero: “Gli ayatollah godono: possiamo farci l’atomica”.

Secondo Bernardo Valli, intervistato dalla Stampa, tra le caratteristiche della leadership ucraina “si ritrova la forza di quegli ebrei che sfuggirono ai nazisti, poi ai comunisti, e persino agli stessi avversari interni che ne volevano l’eliminazione, una cosa che sa di rivincita, ma anche di compensazione”. Davide Assael, in una analisi su Domani, segnala come la guerra stia riportando in superficie “l’antisemitismo russo”.

Neva Sgr, controllata da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha finalizzato alcuni investimenti in società israeliane attive nel campo della cybersecurity. Da gennaio 2022, evidenzia il Sole 24 Ore, “Neva ha investito in Israele oltre 20 milioni di euro in 5 start-up”.

Sull’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, si ricordano alcuni celebri roghi di libri. Tra cui quello del 1270, quando in varie località della Sicilia “furono bruciati un gran numero di manoscritti ebraici e tutte le copie del Talmud conservate nelle sinagoghe”.

La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di leader e attivisti del centro sociale Askatasuna. Per il Corriere le accuse formulate dalla Digos a loro carico “squassano l’etica, ancor prima che il codice penale”. Tra cui, citata nell’articolo, ‘la discriminazione verso gli ebrei’.

Battuta di pessimo gusto di Daniele Luttazzi (Fatto Quotidiano): “Visito la casa di Anna Frank. A un certo punto la guida fa: ‘Poi i nazisti l’hanno scoperta’. Per forza. Fuori c’è un cartello grosso così con su scritto: ‘Casa di Anna Frank'”.

Sul Giorno una fotonotizia relativa a un’iniziativa milanese di solidarietà per i senzatetto. Tra i partecipanti viene menzionata la presenza del vicepresidente UCEI Milo Hasbani.

Adam Smulevich

(19 luglio 2022)