Ersilia Rabello (1936-2022)
“Il mio nome è Ersilia Rabello, nata a Livorno il 15 agosto 1936: i miei genitori erano Hassan Renata, nata il 3/9/1903, e Rabello Renzo nato il 14/7/1890. All’epoca delle persecuzioni nazifasciste vivevo in quello che oggi è il Museo Ebraico della Yeshivà Marini, in via Micali 21 a Livorno, anche sede dell’omonima sinagoga costruita intorno al 1863. Risiedevamo in quel luogo in quanto i miei erano i custodi dell’intero complesso che, fino a quando fu possibile durante le persecuzioni razziali fasciste, ebbe anche funzione di scuola per gli alunni ebrei cacciati dalla scuola pubblica. Intorno all’aprile 1944 diverse decine di ebrei, tra 80 e 90, avevano trovato rifugio nei locali di via Micali: tra questi coloro che vennero trasferiti, con il diretto aiuto di Don Roberto Angeli, dall”ospedalino israelitico’ che si era venuto a trovare nella zona nera, inaccessibile, oltre ad altri compresi profughi ebrei francesi di origine italiana. Ricordo bene le stanzine che erano state allestite, tanti di coloro che vi vennero ospitati e come Don Roberto Angeli, insieme ad altri tra i quali rammento un sacerdote che mi pare si chiamasse Biondi, si presentasse regolarmente portando viveri e altri generi di prima necessità (compresa della farina per fare delle azzime in vista della Pasqua Ebraica, Pesach), il tutto in sacchi intorno ai quali i rifugiati e sfollati si radunavano per ricevere generi di conforto: inutile dire come questa sua attività fosse rischiosa e proibita sotto la dittatura nazifascista. Dopo la guerra e il ritorno di Don Angeli (molti purtroppo non tornarono mai…) dai lager, si ebbe più ampia idea della sua opera a favore degli ebrei perseguitati e gli vennero tributati riconoscimenti da parte della Comunità Israelitica di Livorno e dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane. Mi auguro ora, lieta di poter supportare quest’azione con la mia diretta testimonianza, che gli venga riconosciuto finalmente anche il titolo di Giusto tra le Nazioni”.
Questa la testimonianza, rilasciata nel 2019 per la pratica presso lo Yad Vashem, da Ersilia Rabello zl. Una delle ultime memorie storiche di quei drammatici momenti e della vita della nostra Comunità che oggi ha ricevuto sepoltura nel Cimitero ebraico di Livorno. Simpatica ed estroversa, devo a lei aneddoti e racconti su quel luogo pieno di significati per l’ebraismo livornese, via Micali, e sulla vita della Comunità.
Non è mancata, nel tragitto verso il Cimitero, una breve sosta affinché la Yeshivà Marini, questo il nome storico di quel luogo a lei così caro, la salutasse. Sia il suo ricordo per benedizione.
Gadi Polacco
(22 luglio 2022)