Ricerca storica oltre la memoria

Il progetto EHRI European Holocaust Research Infrastructure ha intrapreso un percorso che condurrà nei prossimi anni alla creazione di un’infrastruttura di ricerca permanente, finanziata dai governi che aderiscono all’iniziativa. Stiamo lavorando per fare la differenza: non più un progetto a scadenza, ma un impegno programmatico governativo che individua nello sviluppo di questa diffusa rete di archivi uno strumento essenziale anche dal punto di vista scientifico. L’utilizzo e l’ideazione di nuove tecnologie nel campo delle cosiddette “digital humanities” è riconosciuto da tempo come terreno privilegiato per la costruzione di nuove competenze. Il materiale archivistico relativo alla persecuzione degli ebrei in Europa ha dimostrato in questi anni di prestarsi bene a questo lavoro. Ora si tratta di dare una forma concreta a questa prospettiva, impegnando anche il governo italiano (quello che verrà…) a investire in maniera permanente e certa sulla documentazione del passato. La conservazione di quella documentazione, la sua messa in sicurezza nel mondo digitale e il suo utilizzo facendo leva sulla creatività del presente è una sfida a cui non possiamo mancare. Il caso più recente e ancora in preparazione è la realizzazione di alcuni podcast pensati per presentare al grande pubblico degli oggetti che fanno parte della storia della Shoah. Per l’Italia la Fondazione CDEC (che è parte integrante del progetto EHRI da dieci anni) ha registrato una puntata dedicata ai dischi in vinile che contengono le prime testimonianze registrate della razzia del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943.

Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC

(22 luglio 2022)