La caduta del fascismo
25 luglio 2022 – 25 luglio 1943: un anniversario, questo della caduta del fascismo, che vale la pena di ricordare, soprattutto ora.
La caduta di Mussolini, il suo arresto all’uscita dalla seduta del Gran Consiglio che lo sfiducia, è certamente frutto di una congiura di palazzo, ma anche e soprattutto della crescente consapevolezza che la guerra con Hitler era perduta. Gli scioperi nelle fabbriche nel marzo, lo sbarco alleato in Sicilia. Il terribile bombardamento angloamericano di San Lorenzo, ne sono i chiari segnali. Sia detto per inciso, il 25 luglio blocca anche la consegna ad Hitler degli ebrei stranieri detenuti nei campi di internamento italiani, una decisione ormai presa da Mussolini.
L’esultanza popolare alla notizia della caduta del regime dipese in gran parte dall’idea che la guerra fosse finita. Invece, dopo i giorni grigi di Badoglio, cominciava l’occupazione, almeno nel centro-Nord. E con l’occupazione la deportazione degli ebrei e con loro dei politici, dei rom e sinti, e di altre categorie di esseri umani considerati oppositori. Non è necessario che io ricordi qui quanto importante, direi decisivo, sia stato il ruolo della Repubblica di Salò nell’arresto degli ebrei e nella loro deportazione. Poi, la Resistenza, con una forte partecipazione di ebrei, e la fine della guerra, la Liberazione del 25 aprile. Il 25 luglio aprì la strada a tutto questo, nel bene della libertà riconquistata dopo il ventennio, e nel male terribile della deportazione. Deportazione che sarebbe avvenuta, forse con tempi più lunghi, anche se Mussolini non fosse caduto.
Ricordiamolo oggi, noi ebrei e con noi tutti gli italiani.
Anna Foa, storica