La grande storia dell’Aliyah Bet

Il Balagan Café, il festival estivo organizzato dalla Comunità ebraica fiorentina, farà da sfondo alla prima proiezione del film “Terra Promessa” opera del regista e produttore Daniele Tommaso. In questo suo ultimo lavoro Tommaso, scomparso di recente, elabora le vicende ancora poco conosciute dal largo pubblico dell’Aliyah Bet. E cioè il piano di immigrazione di migliaia di ebrei sfuggiti allo sterminio nazifascista che tra il 1945 e il 1948 partirono clandestini alla volta dell’allora Palestina mandataria. Una storia che riguarda da vicino anche l’Italia, punto d’avvio di molti viaggi che avrebbero raggiunto le coste del nascente Stato di Israele. “Via via che venivo a conoscenza delle storie, delle rotte di queste centinaia di persone che attraversavano a piedi le montagne, venivano ammassate nei camion, pativano situazioni terribili con l’obiettivo di raggiungere la terra promessa, mi è apparsa davanti una incredibile mappa dell’Italia accogliente” la testimonianza del regista, cui postuma è stata conferita la menzione speciale del comitato scientifico del Premio Exodus che ricorda ogni anno quanto avvenne nella città della Spezia: la cosiddetta “Porta di Sion” per via del grande sforzo di solidarietà compiuto in quei mesi da istituzioni e cittadinanza.
Prodotto nel 2020 da Istituto Luce Cinecittà, con il sostegno del Mibact e l’amichevole collaborazione della produttrice cinematografica Marina Piperno, “Terra Promessa” sarà proiettato questa sera alle 21 nell’ambito del “Balacinema”. Sarà tra gli altri presente Lorenzo Tommaso, il figlio del regista. Un’occasione per parlare dei tanti temi che il film affronta, anche attraverso le testimonianze dei discendenti di due protagonisti: il polacco Yehuda Arazi e l’Italiana Ada Sereni.
Il film è disponibile in DVD con booklet presso il circuito delle librerie Feltrinelli e IBS. All’interno, insieme a un intervento di Piperno, i testi della presidente UCEI Noemi Di Segni e dello storico Mario Toscano.
“Guardate questo film come il viaggio di qualcuno che ha creduto in quello che ha fatto” esortava Piperno durante un incontro organizzato dall’Asset, l’Associazione ex allievi e amici della Scuola Ebraica di Torino.