Graziella Jacchia Cosattini
(1927-2022)
Una stanza segreta all’interno di un’abitazione in pieno centro rappresentò per Graziella Jacchia, giovane ebrea veneziana, la salvezza dalle persecuzioni e dalle razzie nazifasciste. Barricati in quello spazio, vicino a Rialto, c’erano lei, la madre Elisa, il papà Mario. Un musicista di livello che si vide troncata la carriera dalle leggi razziste. Un’esperienza destinata a lasciare un segno nell’animo di Graziella, scomparsa negli scorsi giorni a Udine, che i suoi cari ricordano come una donna piena di energia e di amore per la vita. Consapevole di quanto ogni giorno fosse prezioso e sempre pronta, anche per questo, a impegnarsi e progettare il futuro. Con pieno rispetto di sé e di ogni altro essere umano.
La sua è stata anche la storia di un incontro con una delle più gloriose famiglie di Udine, i Cosattini, antifascisti della prima ora e in prima linea sia nella Resistenza che nella ricostruzione. Suo marito Alberto, sposato nel 1961, era stato il braccio destro di Ferruccio Parri a Milano e suo segretario particolare durante il primo governo del dopoguerra. Liberazione di cui era stato un protagonista anche il padre Giovanni, sindaco udinese del ritorno alla libertà e in precedenza deputato socialista nella cerchia dei fedelissimi di Matteotti di cui fu amico fraterno. Vicende e personaggi esemplari raccontati da Sandro Gerbi nel suo libro “I Cosattini: una famiglia antifascista di Udine”, pubblicato nel 2016 da Hoepli.
Molti gli intrecci con il mondo ebraico e con l’antifascismo. Emilia, una delle tre figlie nate dall’unione di Giovanni Cosattini con Renza Cuoghi, sposò infatti Gustavo Volterra, figlio del matematico Vito (che nel ’31 fu tra i pochissimi docenti universitari che rifiutarono il giuramento di fedeltà al fascismo); un’altra sorella, Giovanna, si unì all’ingegnere torinese Enrico Carrara, figlio del professor Mario Carrara a sua volta genero di Cesare Lombroso; un’altra sorella ancora, Emma, fu moglie di Giovanni Enriques. Dirigente dell’Olivetti e attivo anch’egli nella Resistenza. In seguito guiderà la casa editrice Zanichelli.