La Jihad islamica perde pezzi, Israele cattura un suo leader
Israele ha inferto un duro colpo alla Jihad islamica, movimento terroristico palestinese con base a Gaza. Il comandante dell’organizzazione in Cisgiordania, nel corso di una difficile missione, è stato infatti arrestato la scorsa notte a Jenin. Bassam al-Saadi, sessantuno anni, è ora in custodia delle autorità israeliane, mentre da Gaza sono cominciate a piovere minacce di vendetta. Per questo è stato aumento il livello di sicurezza lungo il confine con la Striscia e in queste ore l’ufficio del Primo ministro Yair Lapid ha annunciato una riunione governativa per valutare la situazione.
L’analista militare di Yediot Ahronot, Ron Ben-Yishai spiega che al-Saadi era riuscito a trovare un accordo con l’organizzazione di Hamas e altre fazioni minori per unire le forze all’interno del campo di Jenin. “L’alto dirigente della Jihad islamica è stato in grado di acquisire fondi e armi, spesso con l’aiuto dell’Iran”, scrive il giornalista, ricordando il ruolo di Teheran nel sponsorizzare il terrorismo palestinese. al-Saadi ha dunque avuto un ruolo centrale nel rafforzare la rete del terrore già presente a Jenin, da dove sono arrivate negli ultimi mesi molte delle minacce alla sicurezza d’Israele. Secondo le previsioni di Ben-Yishai, ora il comandante della Jihad islamica potrebbe diventare un asset per l’intelligence israeliana. “Al-Saadi e alcuni dei detenuti meno importanti probabilmente cederanno durante gli interrogatori e forniranno alle forze di sicurezza preziose informazioni che porteranno ad altri arresti. – scrive l’analista – Questo potrebbe avere un ulteriore impatto sulla capacità del Jihad islamica di lanciare attacchi dalla Cisgiordania. E spiega le forti dichiarazioni e minacce di attacco a Israele da parte della leadership del gruppo di Gaza”. Tra le righe, rileva, è però possibile individuare la paura del gruppo terroristico. “I suoi leader sanno che l’arresto di al-Saadi è solo l’inizio di una fase pericolosa per l’organizzazione nella guerra condotta contro di loro dalle autorità di sicurezza israeliane”.