Roma ebraica, Giorgia Calòalla direzione del Centro di cultura
“Sono molto lusingata per la nomina, è un ruolo prestigioso, impegnativo e sicuramente per me un’occasione straordinaria”, spiega Giorgia Calò, parlando della sua nuova nomina a coordinatrice del Centro di cultura della Comunità ebraica di Roma. Un ruolo che eredita da Miriam Haiun che, ricorda Calò, “per decenni ha svolto un ruolo ineccepibile. E posso dirlo con cognizione di causa, avendo fatto l’assessore alla Cultura della Comunità e quindi avendo avuto la possibilità di lavorare direttamente con Miriam”. Proprio il passato da assessore, sottolinea Calò, potrà essere d’aiuto per il nuovo impegno. “È una realtà con molti dipartimenti, diverse competenze e tanta professionalità. Sarà importante collaborare con tutti. E sono molto contenta di poter lavorare fianco a fianco con Giordana Moscati (assessore alla Cultura). Ci conosciamo da anni, abbiamo già fatto molte iniziative insieme e so che proseguiremo su questa strada”.
Storica dell’arte e curatrice di diverse mostre – tra cui “1849-1871 Ebrei di Roma tra segregazione ed emancipazione” al Museo ebraico di Roma e “Antonietta Raphaël. Attraverso lo specchio” alla Galleria Nazionale – Calò afferma di voler “mettere il mio know-how, le mie conoscenze e competenze a disposizione della Comunità. Ho una formazione molto chiara sul versante artistico, ma l’intenzione è di continuare, come già faceva il Centro, a promuovere iniziative nel maggior numero di ambiti possibili. E quindi spettacoli, presentazioni di libri, conferenze, attività culturali di vario genere”. Il Centro, aggiunge, è “uno sportello aperto a tutto il pubblico. C’è un processo di divulgazione, di diffusione, di conoscenza della cultura ebraica che noi facciamo per la nostra Comunità, così come per il mondo esterno”.
Sul futuro, spiega di avere molti progetti in mente. “Ma è ancora troppo presto per parlarne. Vorrei sicuramente lavorare sulla comunicazione, in particolare sull’attività sui social. Poi per me da sempre è una priorità sviluppare le collaborazioni: fare rete di conoscenze e di persone per la realizzazione di iniziative comuni”. L’attenzione però al momento è soprattutto a settembre. “Ora ci concentreremo sul programma della Giornata della Cultura ebraica, che è già ben definito e sarà un impegno importante”.