La richiesta dei familiari delle vittime
“Monaco ’72, Herzog boicotti la cerimonia”

Rischia di svolgersi senza la partecipazione dei familiari delle vittime la cerimonia in programma a Monaco di Baviera nel cinquantesimo anniversario della strage della delegazione olimpica israeliana compiuta dai terroristi di Settembre Nero il 5 e 6 settembre del 1972. Un’eventualità nell’aria da settimane e che sembra farsi ogni giorno più concreta, come riporta oggi anche il New York Times (“Families of Israelis Killed at Munich Olympics Plan Boycott”). All’origine dello strappo, non semplice da ricucire a breve distanza dall’evento, un contenzioso relativo al risarcimento annunciato dal governo tedesco. La cifra offerta sarebbe infatti “una presa in giro” rispetto alla gravità delle falle dimostrate allora a livello di sicurezza.
Così almeno la pensa Ankie Spitzer, vedova dell’allenatore di scherma Andre Spitzer che già molte battaglie ha combattuto perché anche i vertici dello sport mondiale si impegnassero a non dimenticare. Un risultato raggiunto pienamente appena pochi mesi fa, durante l’inaugurazione dei Giochi di Tokyo, con un minuto di silenzio. “Giustizia è stata fatta per i quei mariti, padri e figli che furono uccisi a Monaco” commentarono la vedova Spitzer e Ilana Romano, che nella strage perse il marito Yossef valente sollevatore di pesi. “Siamo passate attraverso 49 anni di sofferenze ma non ci siamo mai arrese”, il loro messaggio al mondo. Anche stavolta sembrano intenzionate a non alzare bandiera bianca e del loro disagio, si apprende, hanno messo al corrente anche il Presidente israeliano Isaac Herzog. La sua presenza potrebbe non essere così scontata. Al riguardo la vedova Spitzer è stata esplicita: “Ci aspettiamo che annunci la sua defezione. Visto che le famiglie non ci saranno, lui pure non dovrà esserci”.
Tra le organizzazioni che si stanno mobilitando per fare memoria c’è il Maccabi Italia, che ha in programma di organizzare alcune iniziative tra Roma e Milano. “Ricordare è doveroso, soprattutto in un anniversario così significativo” spiega il suo presidente Vittorio Pavoncello, che già nel 2012 fu il promotore di un presidio davanti alla sinagoga romana che vide la presenza di Pietro Mennea e si attivò affinché il Coni organizzasse un suo momento commemorativo nell’occasione dei Giochi di Londra. Da Pavoncello è partita anche l’idea che, sotto il cappello del Maccabi, “tutte le altre federazioni europee e mondiali ricordino la ferita di Monaco ’72 lo stesso giorno, alla stessa ora”.
a.s