Matteo Incerti (1971-2022)
Nel 2020 Martin Adler, un veterano dell’esercito Usa protagonista nella Liberazione d’Italia dal nazifascismo, aveva espresso un desiderio: riabbracciare, a 77 anni da loro primo incontro, tre ragazzini sbucati all’improvviso da una cesta con cui si era fatto ritrarre in foto in un borgo dell’Appennino emiliano. Un’immagine, le sue parole, “di vita e speranza”. Per realizzare quel sogno c’era voluta tutta la passione civica di un giornalista, Matteo Incerti, che non solo aveva fatto da ponte tra Adler e i fratelli Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi (i bambini della foto, da lui ritrovati dopo alcune ricerche) ma dalla storia personale del veterano aveva anche tratto un bel libro di memorie. A breve distanza sarebbe arrivato un altro regalo: l’organizzazione dell’atteso incontro, avvenuto esattamente un anno fa all’aeroporto di Bologna. “Ho aspettato questo momento tutta la vita” commenterà Adler, in posa per un nuovo scatto tra sorrisi e lacrime di commozione. La prima tappa di un viaggio nei suoi ricordi italiani che l’avrebbe portato anche al Tempio Maggiore di Roma dove l’ex soldato, che è ebreo, aveva già sostato nel ’44 “pregando per la fine della guerra, per la pace e per l’amore”. Al suo fianco l’amico e biografo Incerti. Una presenza costante in ogni passo di quel toccante itinerario. “Sei uno di famiglia ormai”, l’avrebbe ringraziato Martin.
Matteo Incerti, giornalista esperto di vicende belliche e resistenziali, è scomparso nelle scorse ore. Fatale un malore. Si trovava in Canada per presentare un suo libro dedicato alle vicende dei soldati pellerossa che liberarono l’Italia. Rachelle Shelley Adler Donley, la figlia del soldato Martin, ha commentato così la notizia: “Il mio cuore è spezzato. Era mio amico, era mio fratello, era mio confidente. Ha regalato a mio padre un dono che non potrò ripagare”.
(Nell’immagine Matteo Incerti con Martin Adler)