L’ignoranza come abuso

Un comunicato dell’Unione europea del 6 agosto 2022 asserisce che “sebbene Israele abbia il diritto di proteggere la sua popolazione civile, è necessario fare tutto il possibile per prevenire un conflitto più ampio, che colpirebbe innanzitutto le popolazioni civili di entrambe le parti e provocherebbe ulteriori vittime e maggiori sofferenze”. Al contempo, uno sbrilluccicante politico nostrano si è prodotto in dichiarazioni di segno contrario, dove si ripetono tutti i luoghi comuni su Gaza.
Sono perplesso su quel che dice costui: ma davvero non si può uscire da Gaza? Chi rifornisce Gaza? Chi governa Gaza? Quali sono le frontiere di Gaza? Non voglio sostituirmi al politico in questione. È ben più giovane di me, ed è giusto che nessuno – e men che meno il sottoscritto – lavori al posto suo. Essendo onesto e coraggioso (se lo dice lui, ci credo) sarà anche munito di buona volontà. Mi viene però un dubbio atroce: per cercare (e pescare) negli oceani internettiani bisogna essere padroni dell’inglese, altrimenti è inutile. Che banalità, vero? Ricordo il caso dello ius soli: tutti i materiali (libri interi, schede Paese e così via) erano nel sito dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze, ma nessuno lo sapeva, come si evince dalla documentazione diffusa dalle diverse fonti. José Pedro Varela, che istituì l’istruzione gratuita e obbligatoria in Uruguay, diceva che l’ignoranza non è un diritto, ma un abuso. Vale per tutti, a prescindere (copyright di Totò).

Emanuele Calò, giurista

(16 agosto 2022)