“Il negazionismo del leader palestinese, vergogna morale e mostruosa menzogna
Un caso che si è ritorto contro il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas. Le sue vergognose affermazioni negazioniste, pronunciate a Berlino con a fianco il cancelliere Olaf Scholz, hanno infatti avuto il solo effetto di generare dure condanne internazionali ed evidenziare la distanza dalla realtà di Abbas. Tanto da costringere lo stesso presidente dell’Anp a ritrattare quanto affermato ventiquattrore prima nella capitale tedesca. L’episodio è accaduto nel corso della conferenza stampa tenuta con Scholz. Un giornalista ha chiesto ad Abbas se, nel cinquantenario dell’attentato alle Olimpiadi di Monaco, non ritenesse di dover chiedere scusa a Israele e Germania per la strage commessa da un commando di terroristi palestinesi che assassinarono undici atleti israeliani e un poliziotto tedesco. Commando parte di Settembre Nero, gruppo legato al partito Fatah dello stesso Abbas.
Oltre a non esprimere nessun rammarico però, il leader palestinese ha scelto la strada della distorsione della Memoria: ha accusato Israele di aver commesso nei confronti dei palestinesi “50 olocausti”. Un’uscita che ha generato nell’immediato una smorfia sul volto di Scholz. Il cancelliere tedesco è però rimasto inizialmente in silenzio, nonostante la gravità delle affermazioni pronunciate. E per questo è stato criticato. Poi è arrivata la sua dura presa di posizione. “In particolare per noi tedeschi qualsiasi relativizzazione dell’unicità della Shoah è intollerabile e inaccettabile”, le dichiarazioni di Scholz. “Sono disgustato dalle osservazioni oltraggiose del presidente palestinese”.
Nel frattempo da Gerusalemme a Washington erano già arrivate le repliche ad Abbas. “Una vergogna morale e una mostruosa menzogna”, la denuncia del Primo ministro israeliano Yair Lapid. “Sei milioni di ebrei, tra cui un milione e mezzo di bambini, sono morti nella Shoah, la storia non lo perdonerà”, ha aggiunto riferendosi al presidente dell’Anp. Giudizio analogo quello espresso dal presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania Josef Schuster. Quest’ultimo non ha mancato però di evidenziare come di fronte ad affermazioni tanto gravi serviva una reazione da parte tedesca immediata. “Penso sia scandaloso che non sia stata contestata la relativizzazione dell’Olocausto, soprattutto in Germania, in una conferenza stampa alla Cancelleria federale”.