Pagine Ebraiche – Libri in valigia
New York e i colori dell’identità

Esplorare l’identità ebraica e le sue diverse componenti e sfumature. È uno dei caratteri dei lavori di Julian Voloj, pluripremiato scrittore e fotografo che a sua volta vanta identità molteplici. Nato a Münster, in Germania, da genitori colombiani, ha un passato da direttore esecutivo a Bruxelles dell’Unione europea degli studenti ebrei. Poi è passato a lavorare a New York per la Joint Distribution Committee. Dopo aver esposto le sue fotografie dalla Germania agli Stati Uniti, nel 2015 ha aperto il cassetto per un nuovo progetto: un graphic novel dedicato alla storia fuori dal comune del capo di una gang di New York.
“Si intitola Ghetto Brother: Warrior to Peacemaker – spiega Giorgio Albertini, illustratore scientifico, saggista e autore a sua volta di graphic novel – e racconta la storia vera di Benjy Melendez. Un personaggio che ha cercato, riuscendoci, di sindacalizzare, unire e pacificare tutte le gang che si facevano guerra nel Bronx degli anni Sessanta-Settanta”. A questo percorso si affianca quello di riscoperta della propria identità. “Questo Benjy è infatti un portoricano con origini marrane. Lui lo capisce solo in età adulta, cogliendo il significato di tutte quelle ritualità nascoste (come le candele accese prima del sabato) portate avanti in famiglia in modo inconsapevole”.
In un contesto di gang e di violenza, Melendez sviluppa così una graduale consapevolezza sulla sua identità ebraica. “Incontra un rabbino che gli spiega da dove arriva e il significato del suo ebraismo. A questa presa di coscienza affianca l’impegno a pacificare le bande che si fanno guerra nei quartieri malfamati di New York”.
I disegni che raccontano tutta questa vicenda, spiega ancora Albertini, sono firmati da Claudia Ahlering. “È un lavoro molto underground, in bianco e nero, con toni di grigio, molto secco e che rifiuta il bel disegno”, specchio di una realtà – quella del Bronx – guardata da fuori in chiaroscuro. Un’operazione molto diversa, sottolinea ancora Albertini, rispetto al più recente lavoro di Voloj, dedicato a una figura che il pubblico italiano conosce bene: Gino Bartali. “Consiglio anche questo di leggerlo. Si intitola Bartali. La scelta silenziosa di un campione. Qui i disegni, firmati da Lorena Canottiere, sono invece molto vivaci. Visivamente è un lavoro molto bello ed elegante, con la rappresentazione viva e colorata di un mondo che in genere associamo al bianco e nero”. Nel graphic novel vengono ritratte la vita e le imprese sportive e personali di Bartali, uno dei ciclisti italiani più amati di sempre. “Ed è interessante che lo si faccia con una prospettiva lontana: Voloj è un americano, che quindi non ha respirato il mito di Bartali”. Un ultimo consiglio poi è invece per chi, in questa stagione in cui siamo tornati a parlare con forza di cambiamento climatico e di energia pulita, è interessato ad approfondire questi temi. “Si tratta di Le Monde sans fin (Il mondo senza fine), in cui il disegnatore Christophe Blain dà voce alle analisi sull’energia di un esperto in materia, Jean-Marc Jancovici. È un libro di graphic journalism che ragiona sulle fonti rinnovabili e, in sintesi, spiega in maniera molto argomentata e convincente che il nostro destino è l’energia nucleare”.