“Un passo dopo l’altro,
lavoriamo per la pace”

“Ogni passo che porta pace tra le persone è benedetto e auspicabile”. Risponde così rav Menachem Mendel Chitrik, rabbino capo ashkenazita di Istanbul e leader dell’alleanza dei rabbini nei Paesi islamici. “È evidente che se le relazioni tra Israele e Turchia miglioreranno, la cosa avrà un impatto positivo anche sulla vita ebraica nel Paese”, evidenziava già qualche mese fa al giornale dell’ebraismo italiano. In questo negoziato andato a buon fine c’è anche un suo contributo personale. Nel dicembre scorso l’alleanza ebbe infatti un colloquio con Erdogan ad Ankara, avvenuto su richiesta dello stesso presidente turco. Un primo confronto su temi strategici cui sarebbe seguita, in marzo, la visita di Herzog. “C’è vita ebraica nei Paesi islamici”, il pensiero del rav. “E non è una presenza di facciata, ma qualcosa che possiamo toccare con mano. Certo la situazione si presenta differente di Paese in Paese, certo restano ostacoli e sfide anche importanti da affrontare. Ma questa convivenza, la convivenza tra ebrei e musulmani, non solo è possibile ma anche necessaria”. Un messaggio che rilancia in queste ore a Pagine Ebraiche: “La speranza è che la situazione possa progredire ancora di più, un passo dopo l’altro”. Partendo proprio dalla Turchia, fa capire rav Chitrik. Un Paese spesso problematico in passato per quanto, riconosce, “abbiamo le nostre sinagoghe, i nostri luoghi di aggregazione, i nostri servizi: tutto questo non è mai mancato, anche nei momenti più difficili”. Il rav è da tempo in prima linea nel Dialogo. Alcuni giorni fa, in visita a una moschea, ha condiviso un gioioso scatto insieme a un imam e alcuni studenti. “Non so cosa pensiate del futuro”, le sue parole. “Ma la foto di un imam e di un rabbino circondati da bambini felici in una sala di una moschea mi trasmette una certa positività”.

(Nell’immagine: il rav Chitrik insieme all’imam Osman Demirel e alcuni giovani studenti di Corano)