I “nostalgici” e le elezioni

La destra italiana e i conti con il passato: un tema di cui ancora molto si parla sui giornali. “Fidanzati, famiglie, ragazzi: mai tanti i nostalgici nei luoghi del Duce”, racconta La Stampa in un reportage da Predappio. Tra i “nostalgici” interpellati sembra esserci una certa fiducia in Giorgia Meloni e nelle sue idee. Al che si osserva: “Ammesso che Giorgia Meloni ultimamente abbia preso le distanze dal fascismo, i fascisti di Predappio non hanno preso le distanze da Giorgia Meloni”. Nuova inchiesta di Repubblica sugli alleati europei della leader di Fratelli d’Italia: “Orbán, il custode dell’ortodossia. Abascal, il sodale di Vox. Le Pen, la madrina. Così – si legge – Giorgia Meloni vuole trasformare l’Italia in un paese sovranista, avvicinarla a Visegrad e costruire un’Europa dei popoli. Lontano da Bruxelles”. Tra gli ideologi di riferimento viene fatto il nome di un filosofo israeliano: Yarom Hazony, autore del saggio Le virtù del nazionalismo.

Passo indietro di Raffaele La Regina, giovane candidato del PD in Basilicata al centro delle polemiche per un post ostile a Israele: l’esponente dem ha ritirato la sua candidatura. Fa discutere anche il pensiero di Rachele Scarpa, candidata in Veneto, che in passato ha dato credito alla tesi di Human Right Watch secondo cui Israele praticherebbe apartheid. Il Corriere parla di “caso Israele” nel centrosinistra. I giornali di destra all’attacco: “Da Craxi a D’Alema e Boldrini, la sinistra attratta dalle bugie di Gaza”, si sostiene sul Giornale; “Piccoli antisemiti crescono nel PD”, accusa Libero.

Molte reazioni a un video di Loredana Bertè in cui la cantante, rivolta a Meloni, afferma: “Quando una senatrice come Liliana Segre chiede che sia cancellata quella fiamma che ricorda il fascismo, lei la rimuove e basta”.
Insorge Vittorio Feltri (Libero): “Fiamma sacra come lo spirito santo”.

Fiori sulla targa in ricordo di Tina Anselmi oltraggiata a Torino da una svastica. Racconta La Stampa: “Poco lontano dal giardino, sui muretti delle scale di accesso al parcheggio sotterraneo, si contano altre quattro svastiche, tracciate con la vernice nera, in mezzo ad altri tag e graffiti. Impossibile dire se siano opera della stessa mano. Il brutto spettacolo, però, resta”.

Attacco jihadista a un hotel di Mogadiscio: i morti sarebbero almeno una ventina. La strage porta la firma di Al Shabab. Si tratta del primo e del più grande attentato “messo a segno dal gruppo a Mogadiscio dall’elezione del nuovo presidente, Hassan Sheikh Mohamud” (Corriere).

La Stampa pubblica un intervento di Massimo Recalcati nell’ambito delle manifestazioni per Ivrea Capitale del Libro 2022. Nel testo biblico, il suo pensiero, “il seme della psicanalisi: l’uomo obbedisce alla legge della parola, che è luce, genera il mondo e le differenze”.

Adam Smulevich

(21 agosto 2022)