Una proposta
“Termini l’anno con le sue maledizioni, inizi l’anno con le sue benedizioni”. Una certezza positiva, in vista del nuovo anno ebraico che inizierà il 25 settembre sera, già l’abbiamo: sarà infatti archiviata la campagna elettorale che, pur nella sua importanza democratica, in qualche modo è sempre più “maledizione”.
Temo però che non cesserà un’altra “maledizione”, evidente in queste settimane nel mondo ebraico: la spasmodica ricerca di dichiarazioni antisemite o in odore di antisemitismo all’interno della destra e di quelle avverse a Israele e alle sue ragioni a sinistra. “Maledizione” perché questo monitoraggio, cosa di per sé utilissima a tutto campo, pare essere motivato, almeno nella gran parte dei casi, più da ragioni di sostegno a una parte politica e ad alzare l’indice contro i correligionari dell’altra che denunciano e fanno opera di opposizione a queste tesi. Scheletri negli armadi li hanno sia la sinistra che la destra, in entrambe le fazioni con profonde radici storiche. Le ammucchiate elettorali tipiche di questo sistema, inevitabilmente, amplificano le contraddizioni al loro interno. E allora, cari correligionari scesi in campo, perché non volgere al positivo la cosa, monitorando e denunciando qualsiasi stortura non per usarla quale arma verso altri correligionari ma per condividere un problema comune a tanti, agendo ciascuno criticamente, quando ne ricorra il caso, all’interno del proprio schieramento e non facendosi strumentalizzare per fini elettorali? Modesta proposta neutrale, da parte di un povero liberale, come tale equidistante da sinistra e destra. Shanà tovà.
Gadi Polacco