Mondiali di calcio, il progetto di Israele:
una candidatura con Egitto e Marocco

Ancora pochi mesi e sarà chiaro lo schieramento dei Paesi in lizza per ospitare i Mondiali di calcio del 2030. Un’edizione che potrebbe presentare delle novità mai verificatesi finora nella storia del più importante evento sportivo al mondo dopo le Olimpiadi. Come la candidatura congiunta di nazioni di più continenti. In gara, apprende Pagine Ebraiche, potrebbe esserci anche Israele. Non con l’assetto precedentemente tracciato in alcune circostanze pubbliche che vedeva, almeno a livello progettuale, Israele in un ticket con Arabia Saudita, Emirati Arabi ed Egitto. Ma con un nuovo schema caratterizzato da una convergenza con l’Egitto e il Marocco. E in caso di indisponibilità egiziana, non da escludere per alcune resistenze interne che potrebbero imporsi, con un piano B che prevede una possibile partnership con la Grecia. Ipotesi in salita perché i Paesi coinvolti stanno imbastendo rapporti trasversali in grado di nuocere ai migliori propositi (è di queste ore la notizia di una alleanza allo studio tra Arabia Saudita, Egitto e Grecia) ma più che mai viva. A dirlo al giornale dell’ebraismo italiano è il grande tessitore di questa impresa, il filantropo e mecenate Sylvan Adams, artefice in questi anni di molte iniziative a cavallo tra sport e geopolitica in un Medio Oriente in rapida trasformazione. In questo senso la scelta del Marocco, una delle realtà che hanno aderito agli Accordi di Abramo, è eloquente. Adams, annuncia, dialogherà presto con Rabat (“A un accordo vogliono arrivare senz’altro, singolarmente o congiuntamente”). L’idea è di un meeting da svolgersi a novembre, nello stesso mese in cui avranno inizio i Mondiali in Qatar. Adams sarà presente anche lì. Ambasciatore di un sogno che potrebbe non essere utopia. “Perché non sognare una Coppa del Mondo in Israele e in altri Paesi del Medio Oriente? Niente è impossibile”, l’incoraggiamento del presidente della Fifa Gianni Infantino durante una sua recente visita a Gerusalemme.
Un Mondiale intanto l’ha portato a casa. Ed è il campionato su pista della categoria Juniores che ha preso il via a Tel Aviv nella giornata di ieri (quaranta le nazioni rappresentate, con l’Italia a caccia di varie medaglie). “Israele – commenta Adams – si conferma capace di organizzare grandi eventi internazionali. Questo torneo è un’ottima notizia per il nostro movimento sportivo”.

a.s twitter @asmulevichmoked

(Nell’immagine: lo stadio Bloomfield di Tel Aviv)