La Memoria e la scuola restituita,
le vittime del ’38 tornano sui banchi

Un gruppo di ex alunni ebrei, cacciati nel ’38 con l’entrata in vigore delle leggi razziste, tornerà idealmente sui banchi di scuola nel corso di un evento speciale loro dedicato. L’appuntamento è per la mattina del 5 settembre, il primo giorno del calendario scolastico per 31 studenti che hanno scelto di frequentare un periodo di studio nella Cittadella della Pace di Rondine, realtà all’avanguardia nella promozione di politiche di pace, distensione, Dialogo. La relazione come antidoto per l’odio, capace di decostruire l’idea del nemico che nasce dalla paura: questa, da sempre, la missione del centro. L’iniziativa, realizzata da Rondine Cittadella della Pace in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ruoterà attorno a un concetto chiave: la centralità della scuola come luogo “dove nascono relazioni generative, dove la Memoria può diventare patrimonio condiviso per costruire un futuro di pace”. Per questo alle 9 del mattino la campanella della prima ora suonerà anche per alcuni Testimoni della discriminazione fascista espulsi allora “e oggi idealmente iscritti, come alunni, al medesimo anno e alla medesima classe, perché la relazione possa tornare ad essere narrazione fertile”. Una presenza indispensabile “per avviare un nuovo anno scolastico, in un autentico e concreto itinerario di attuazione della Costituzione, grazie al quale gli studenti di oggi avviano i loro studi con, al centro, i temi dei diritti umani, dell’inclusione, della convivenza e della pace”.
Con i Testimoni anche il vicedirettore del quotidiano La Repubblica Francesco Bei, il presidente e fondatore di Rondine Franco Vaccari, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Ad intervenire, da remoto, anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Realizzata con il supporto di Progetto Memoria, l’iniziativa sarà salutata da un videomessaggio della senatrice a vita Liliana Segre.