“Lotta contro l’antisemitismo,
partiti aderiscano alla strategia nazionale”

Aderire alla la Strategia Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo rappresenta “una sfida imprescindibile nell’interesse generale di tutto il Paese e un compito indispensabile per la tenuta democratica, la coesione sociale e la convivenza pacifica della nostra società”. Ad evidenziarlo, in un intervento rivolto a “tutte le forze politiche”, è la Coordinatrice per la lotta all’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio Milena Santerini. Ciò, scrive in una nota, “anzi tutto comporta il riconoscimento delle responsabilità del regime fascista nelle leggi razziste del 1938, con le successive persecuzioni nazifasciste, e la ferma presa di distanza dalle eredità di questo passato”. Sulla base della Definizione operativa di antisemitismo e del Documento Riconoscere e combattere la distorsione della Shoah dell’IHRA, ricorda ancora Santerini, la Strategia chiede di respingere tutte le forme di antisemitismo e in particolare:
“Negazionismo, revisionismo, banalizzazione, derisione e distorsione della Shoah, ad esempio associata alle manifestazioni “no vax”. Questa forma di antisemitismo si manifesta anche attraverso l’esaltazione dei simboli del nazismo e del fascismo (figure di Hitler o Mussolini, svastiche, riabilitazione di personaggi legati al regime fascista) e la denigrazione delle vittime (ad esempio Anne Frank).
“Demonizzazione e delegittimazione dello Stato di Israele, con forme e contenuti equivalenti alla negazione del diritto all’esistenza e all’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza stessa dello Stato di Israele è espressione di razzismo. Non è invece in discussione il diritto/dovere alla critica verso i singoli governi israeliani e le loro politiche, in quanto ‘le critiche verso Israele simili a quelle rivolte a qualsiasi altro paese non possono essere considerate antisemite’.
“Accusa rivolta agli ebrei di complottare oscuramente per dominare il mondo. Tale antisemitismo, attinto dalle mitologie antiche, si nutre di una mentalità cospiratoria che tende ad attribuire agli ebrei tutti i mali del mondo, compresa la pandemia da Covid19. Secondo questa forma di antisemitismo gli ebrei, come singoli o collettività, sono accusati di avere il controllo della finanza mondiale, dei media, delle banche o di altre istituzioni. A volte questa visione antisemita considera gli ebrei come globalisti che cospirano per sostituire i cittadini di un paese con gli immigrati.
“Antisemitismo di natura religiosa che può consistere nell’accusare gli ebrei di deicidio o di compiere omicidi rituali, idolatria e sacrilegi. Attacco agli ebrei da parte dell’estremismo politico-religioso”.