Energia, costi da arginare
Il governo Draghi sta studiando come poter alleggerire ancora il caro bollette su famiglie e imprese, tema che domina sulle prime pagine dei quotidiani di oggi. Tutti i partiti in pratica sono in pressing, ma, sottolinea il Sole 24 Ore, il problema è trovare le coperture. E Draghi ha nuovamente avvertito che non si può seguire l’idea dello “scostamento di bilancio”, ovvero aumentare il deficit. “Una richiesta avanzata in maniera trasversale che Draghi trova curiosa, a poco più di venti giorni dal voto. – spiega il Corriere della Sera – Quasi un escamotage per scaricare sul premier uscente e su un governo in carica per gli ‘affari correnti’ la grave responsabilità di una decisione che potrebbe andare incontro alle censure della commissione europea ed esporre l’Italia alla speculazione sui mercati finanziari”.
Intanto, a proposito di speculazioni, il Financial Times evidenzia che le scommesse degli investitori sul deprezzamento dell’euro hanno raggiunto il livello più alto da quando la pandemia ha colpito l’Europa più di due anni fa. In un momento in cui “cresce il rischio che i prezzi record dell’energia trascinino la regione in recessione”.
Nucleare iraniano, le fasi dell’intesa. La bozza stilata dall’Ue per rilanciare l’accordo internazionale sul nucleare iraniano prevede quattro fasi in 165 giorni, per costruire la reciproca fiducia tra le parti. A riportare nei dettagli la proposta messa sul tavolo è il quotidiano israeliano Haaretz, ripreso oggi da diversi giornali italiani (Repubblica, Stampa, Fatto Quotidiano). Prima della firma del rilancio dell’intesa, verrà raggiunto un accordo per il rilascio di prigionieri da parte dell’Iran in cambio dello sblocco di fondi di Teheran depositati in varie banche internazionali e di alcuni allentamenti delle sanzioni. Seconda fase sarebbe l’approvazione – non scontata – da parte del Congresso Usa dell’intesa. Sessanta giorni dopo, un rappresentante del dipartimento di Stato informerà il Consiglio di Sicurezza Usa e l’Aiea della decisione di Washington di ritornare all’intesa sul nucleare e dopo altri 60 giorni arriverebbe l’attuazione piena dell’accordo, con dichiarazione congiunta Usa e Iran e il ritiro di ulteriori sanzioni Usa. Tutto questo processo però non convince Israele, come ricorda Repubblica. “Il governo israeliano vorrebbe impegni più stringenti e il premier Lapid ha chiesto esplicitamente agli Usa di mettere sul tavolo un’opzione militare per spingere Teheran a un’intesa migliore. La prossima settimana a Washington arriverà il capo del Mossad, David Barnea per persuadere la Casa Bianca ad adottare una linea più dura”.
L’Ue e i visti russi. Mentre il conflitto in Ucraina prosegue, la Commissione Ue sta valutando un nuovo strumento di pressione sulla Russia: la sospensione dell’accordo sui visti con Mosca, da discutere al consiglio dei ministri degli esteri martedì a Praga. L’idea è di “ridurre il numero di permessi di viaggio emessi per cittadini russi” e, rileva il Corriere, arriva dopo che “alcuni Stati membri dell’Est hanno minacciato di chiudere unilateralmente i confini ai turisti russi”. Non è appropriato che questi ultimi possano girare liberamente per le nostre città, la posizione di un alto funzionario Ue sentito dal Financial Times. “Dobbiamo inviare un segnale alla popolazione russa che questa guerra non è accettabile”.
Controllare cosa accade a Zaporizhzhia. Rimane intanto alta l’allerta sulla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, bombardata “giovedì, venerdì e sabato”, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica che non è però in grado di quantificare i danni (Corriere). Potrà farlo nei prossimi giorni quando la delegazione dei suoi ispettori dovrebbe raggiungere la centrale nucleare. La missione infatti dell’Agenzia, ha annunciato il capo Rafael Grossi, è finalmente partita in queste ore in direzione Ucraina. Da qui il Corriere riporta le impressioni del sindaco di Odessa Gennadiy Trukhanov sull’invasione e su cui l’ha decisa: “Putin non ragiona più da politico pragmatico, ma è un mostro, un prodotto del regime sovietico e del Kgb deciso a ricostruire la Russia imperiale”, afferma Trukhanov, che non esclude che Putin possa usare l’atomica.
Israele-Italia, sicurezza aerea. L’Italia ha acquistato da Israele altri due “velivoli da missioni speciali” e prosegue così il rafforzamento della sua flotta di aerei da spionaggio elettronico. Lo segnala in un breve articolo Repubblica, raccontando qualche dettaglio sull’accordo. L’obiettivo italiano sarebbe in ogni caso incrementare la capacità militare nazionale in fatto di sorveglianza e prevenzione.
Antisemitismo. In uno scambio tra una lettrice e l’editorialista di Libero Fausto Carioti si mette in evidenza la complessità e longevità del fenomeno dell’antisemitismo. “Impossibile trovare motivazioni semplici”, scrive Carioti. “Certo, – aggiunge – essere stati minoranza in molti Paesi ha avuto un peso nelle sventure degli ebrei: per i governanti in cerca di facili capri espiatori è stato comodo puntare il dito su di loro. E nella pancia delle masse c’è sempre un punto, facile da eccitare, che chiede libero sfogo ai danni di chi è indifeso”.
Dialogo saudita. “Possiamo parlare con tutti. In Europa abbiamo ottimi rapporti con la destra, soprattutto in Francia, con la destra francese. Ho incontrato due volte la signora Le Pen, incontri meravigliosi, possiamo non essere d’accordo, ma dialoghiamo e i dialoghi finiscono per lo più con risultati positivi”, così il segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, Al-Issa, in un’intervista al Corriere. Il quotidiano lo descrive come “la voce dialogante che il giovane principe Bin Salman ha deciso di fare ascoltare a noi occidentali per convincerci delle modernizzazioni del regime saudita”. In uno dei passaggi dell’intervista si parla dell’Islam italiano, descritto apparentemente come un blocco unico ed omogeneo. Al-Issa ne parla come “un modello meraviglioso”. E afferma in modo generico che i musulmani italiani “hanno ottimi rapporti col Vaticano, con Sant’Egidio, con la comunità ebraica. Anche per questo mi fido. Se si facesse un referendum, gli italiani non sarebbero contro le moschee”.
Ricordare Leonard Cohen. Il 14 ottobre uscirà “Here it is: a tribute to Leonard Cohen”, album prodotto da Larry Klein con brani del celebre cantautore, morto nel 2016, interpretati da cantanti di generi diversi e da alcuni musicisti jazz. Nel ricordarlo, il Foglio riproduce un articolo di Matti Friedman dedicato a un’esperienza unica di Cohen in Israele: tra i soldati israeliani durante la guerra del Kippur. “Il pubblico di quell’insolito tour – racconta Friedman – era uno spaccato di giovani israeliani nel momento peggiore delle loro vite: fanti scossi, artiglieri mezzi sordi, ragazze adolescenti che avevano appena visto uccidere cinque amici da una stazione radar distrutta”.
Segnalibro. Lo scrittore Francesco Pacifico presenta su Domani un’ampia analisi del volume di Joshua Cohen I Netanyahu. Un libro che rappresenta, spiega Pacifico, “un esperimento riuscito tra finzione e nonfiction, un omaggio all’iperletterarietà”. Ma che, aggiunge, “è stato rifiutato da tutti i maggiori editori americani e tacciato di essere troppo derivativo”.
Daniel Reichel