Portare l’ebraismo nelle scuole,
la lezione di rav Yoseph Colombo

Rav Yoseph Colombo è stato una figura centrale per l’ebraismo italiano del ‘900 e per il mondo della scuola del nostro paese. Classe 1897, figlio del rabbino Samuele Colombo e di Clelia Luzzati, insegnò e diresse prima il Liceo Roiti di Ferrara, poi a causa delle leggi razziste, si trasferì a Milano dove fece nascere la scuola ebraica di via Eupili. Qui i ragazzi ebrei espulsi dagli istituti pubblici nel ’38 poterono continuare i propri studi. Nel dopoguerra poi rav Colombo, scampato con la famiglia alle persecuzioni, proseguì il suo impegno nel mondo della scuola diventando preside dello storico liceo Berchet di Milano. Come ricordava rav Elio Toaff in un articolo pubblicato nel 1975 su La Rassegna Mensile di Israel, “Yoseph Colombo dedicò la sua vita all’insegnamento ed alla scuola, perché sapeva che solo da una buona scuola possono uscire dei buoni allievi, e per fare una scuola buona occorrono buoni maestri”. Celebre la frase che disse nel congedarsi come preside del Roiti: “Quanto ho fatto in questa scuola è Ebraismo applicato”.
Alla sua memoria e ai suoi insegnamenti, il Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Meis dedica un incontro di approfondimento organizzato per il prossimo 6 settembre (16.30). Un’iniziativa portata avanti in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara che inaugura ufficialmente le celebrazioni per il Centenario del Liceo Scientifico A. Roiti (1923-2023).
In apertura dell’incontro verrà proiettato un video che ricostruisce la vita del preside, rabbino filosofo, realizzato dagli studenti del liceo in occasione del Premio Florestano Vancini. Seguirà un breve intervento di Ariel Viterbo, letterato e studioso, nipote di Yoseph Colombo. Tra gli interventi previsti, il saluto del dirigente scolastico del Roiti Roberto Giovannetti, l’introduzione del direttore Meis Spagnoletto, il saluto del presidente dell’Isco Anna Maria Quarzi e quello della professoressa Alessandra Grazzi, che insieme alla collega Iolanda Nagliati, ha coordinato il progetto. Ad essere parte attiva dell’evento sia i ragazzi, che hanno girato e interpretato il cortometraggio sia altri studenti del Liceo, che intervisteranno Viterbo.