“Liz Truss, buona notizia per Israele”
Molto vicina a Israele e con all’attivo diverse dichiarazioni fuori misura, Liz Truss è al centro dell’attenzione della stampa ebraica inglese e di quella israeliana che si chiedono come valutare il suo imminente ingresso a Downing street 10. Dopo aver vinto la corsa interna ai conservatori, Truss in queste ore diventerà la nuova Premier di Gran Bretagna. La terza donna a ricoprire questo incarico, che eredita da un Boris Johnson costretto alle dimissioni per diversi scandali legati al periodo della pandemia. La nomina di Truss è stata salutata dal Primo ministro israeliano Yair Lapid con calore. “Mi congratulo con la mia nuova amica, una vera amica di Israele, Liz Truss, che è stata eletta primo ministro della Gran Bretagna”, la dichiarazione del capo del governo di Gerusalemme. Il Regno Unito e Israele sono uniti da un comune “impegno per la libertà e da una visione comune per un futuro migliore”, ha poi aggiunto. Su questa collaborazione, chiunque guiderà il governo d’Israele dopo le elezioni del Primo novembre potrà stare sicuro: Truss ha dimostrato nei fatti di voler costruire un forte legame con l’alleato israeliano.
Tanto che al Times Of Israel Ian Austin, ex deputato laburista, ora membro indipendente della Camera dei Lord e inviato commerciale del Premier in Israele, afferma che chiunque creda in un rafforzamento delle relazioni tra i due paesi “dovrebbe essere felice per la nomina di Truss”. “Non ci sono dubbi – ha aggiunto – sul suo sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi”. Uno degli esempi più evidenti, la sua recente dichiarazione, pronunciata da ministro degli Esteri britannico, secondo cui Londra non ha “nessun amico e alleato più vicino” di Israele. Sempre nelle vesti di capo della diplomazia, ha poi firmato un “memorandum d’intesa” nell’ottobre scorso con l’allora ministro degli Esteri Lapid, che impegnava i due paesi a una più stretta cooperazione in materia di sicurezza informatica, tecnologia, difesa, commercio e scienza.
“I conservatori non sono mai stati così filo-israeliani come oggi (e anche i laburisti post-Corbyn sono abbastanza amichevoli), ma è abbastanza sicuro aspettarsi che Truss sia il primo ministro più filo-israeliano che la Gran Bretagna abbia mai avuto”, scrive Anshel Pfeffer di Haaretz. “In Israele, c’è chi si aspetta che Truss guidi una posizione più dura sull’accordo nucleare iraniano, soprattutto perché l’amministrazione Biden sembra decisa a tornare all’accordo. Ma è difficile vedere Truss farlo una volta che si sarà trasferita dal ministero degli Esteri a Downing Street”, rileva Pfeffer. Un parere condiviso da Stephen Pollard del Jewish Chronicle. Seppur la nuova Premier abbia dichiarato di voler fare di tutto per evitare che l’Iran si doti di un’arma nucleare, difficilmente agirà in concreto sull’intesa. Almeno questa la previsione degli analisti.
Pollard poi ricorda il legame, raccontato proprio al Chronicle, di Truss con il mondo ebraico inglese. In un’intervista al giornale ebraico del mese scorso, aveva parlato di un suo prolungato rapporto con la comunità ebraica di Leeds, dove è cresciuta. “Avevo molti amici ebrei a scuola. Uno dei più stretti alla fine si è trasferito a Tel Aviv. L’ho visto di recente quando ero in visita ufficiale: l’ho incontrato e ora è un agente di brevetti a Tel Aviv”. Ha poi ricordato come il suo capo alla Shell, per cui lavorava, fosse un ebreo ortodosso, definendolo “il miglior capo che abbia mai avuto e una grande influenza su di me. Ricordo che al lavoro era fantastico durante l’inverno perché ogni venerdì partiva presto per lo Shabbat. D’estate era lì fino a molto più tardi. È stata una delle mie prime esperienze nel vedere come la vita ebraica potesse essere incorporata nella vita aziendale e mi ha davvero colpito quanto fosse orgoglioso della sua religione”.
Sul tema ebraico, alcune dichiarazioni di Truss hanno generato non poche polemiche. “Molti valori ebraici sono valori conservatori e anche valori britannici, ad esempio l’importanza della famiglia e la necessità di proteggere sempre l’unità familiare; i valori del duro lavoro e dell’avvio di un’attività in proprio”, ha dichiarato in agosto. Un associazione tra ebraismo e politica che ha ricevuto molte critiche. “Equiparare gli ebrei alla politica reazionaria di destra è ciò che fanno gli antisemiti di sinistra” ha dichiarato il giornalista del Times Hugo Rifkind, figlio dell’ex segretario agli Esteri conservatore Malcolm Rifkind, di origine ebraico-lituane. “Non sono affatto entusiasta – ha aggiunto Rifkind – che anche i conservatori lo facciano”. L’entourage di Truss ha poi cercato di correggere il tiro sul tema, ma la questione ha lasciato aperte molte perplessità.
In ogni caso, evidenziano i diversi analisti, saranno ora i fatti – tra cui la promessa di un duro contrasto all’antisemitismo – a dimostrare in concreto che Primo ministro sarà Liz Truss.