Pagine Ebraiche settembre 2022
Europa ebraica, la sfida del futuro
Dall’Ucraina alla Germania, dalla Francia alla Croazia, dal Belgio all’Ungheria. Passando anche dal “laboratorio” Bosnia. Un viaggio in realtà molto diverse per tastare il polso agli umori dell’ebraismo europeo nel periodo di attesa, rinnovamento e trasformazione che stiamo attraversando. Dove sta andando l’Europa? Quali i valori e i principi da preservare? A quali minacce è necessario opporsi?
È il tema del dossier “Europa del futuro” sul numero di Pagine Ebraiche di settembre in distribuzione. Un itinerario polifonico e con molti spunti da raccogliere; oltre le sfide comuni ad emergere sono infatti singole specificità sulle quali vale la pena soffermarsi. L’Ucraina e la sfida degli aiuti umanitari, ad esempio. Uno dei temi di maggiore attualità, con il mondo ebraico che resta in prima linea. Ma anche la Germania e l’elaborazione di un passato doloroso il cui riverbero resta significativo. La Francia e la qualità del suo impegno (non sempre all’altezza) contro il radicalismo islamico. Le battaglie per la difesa dei diritti religiosi, sotto attacco a partire dalla Shechitah, in Belgio.
Il giornale si apre dando appuntamento alla prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica, in programma il 18 settembre con Ferrara città capofila. Rinnovamento, un tema decisivo. Soprattutto, si evidenzia, “in un periodo storico in cui appare urgente un cambio di passo”. Sia sotto il profilo della tutela e la preservazione dell’ambiente a livello globale, sia per quanto riguarda le relazioni internazionali e in particolare la gestione del conflitto scatenato dalla Russia. Un centinaio, in tutto il Paese, le località coinvolte.
Si prosegue con l’approfondimento dei principali temi sollevati durante l’ultima edizione del laboratorio giornalistico UCEI Redazione Aperta. “Gran parte della storia ebraica si è fondata sul concetto di un popolo, di una nazione. Ma questa visione è ancora valida oggi?” una delle domande che si è posto il demografo Sergio Della Pergola, tra gli ospiti. Attorno a questo interrogativo, il suo pensiero, “si gioca molto del futuro d’Israele, della Diaspora, dei rapporti tra queste due realtà”.
Dalla caduta dell’Unione Sovietica il sociologo Leonid Finberg si è impegnato per diffondere nella sua Ucraina una coscienza democratica e liberale. Allo stesso tempo ha promosso la conoscenza della cultura ebraica attraverso la letteratura. Lo ha fatto attraverso la direzione del Centro per gli studi di storia e cultura dell’ebraismo dell’Europa orientale dell’Accademia di Kyiv-Mohyla e grazie alla sua casa editrice Dukh i Litera. “Contro gli invasori, pubblico libri” racconta nella sua intervista con il giornale dell’ebraismo italiano.
Depotenziare la minaccia della Jihad islamica, ripristinare la propria deterrenza e tenere fuori dallo scontro Hamas. Nell’ultima missione militare a Gaza Israele si era data questi tre obiettivi. Tutti e tre sono stati raggiunti. Ne parliamo nelle pagine di Eretz, con uno sguardo anche alle prossime elezioni di novembre. Tra una sinistra “in cerca d’identità e voti” e la sfida “del grande centro” opposti entrambi all’ex premier Netanyahu. Orizzonti si concentra invece sulla Germania: tra “la memoria distorta di Abbas” su Monaco ’72 durante l’incontro con il cancelliere Scholz e un simbolico “ritorno” dell’ambasciatore d’Israele a Berlino a Bebelplatz. In Economia, tra i vari argomenti, si parla invece di un altro tema di attualità: l’intesa sul nucleare iraniano che, da tempo, inquieta Israele.
Il ritratto del mese è dedicato a Vito Volterra, uno dei pochi docenti a rifiutarsi di giurare fedeltà al regime, di cui a breve i Lincei celebreranno il centesimo anniversario dalla presidenza dell’istituto. Un’iniziativa volta ad illustrare “tutti gli aspetti della sua complessa personalità”.
L’apertura della cultura è riservata Lezioni di Torà, volume in cui sono raccolti alcuni pensieri del Rebbe di Lubavitch. “Ascoltare o leggere una sichà (discorso) del Rebbe significa intraprendere un vero e proprio viaggio. Significa accettare una sfida continua a muoversi e ad avanzare senza tregua; quando il punto di partenza non è mai il punto di arrivo”, sosteneva il rav Jonathan Sacks. Si prosegue parlando di un libro di Alessandro Marzo Magno sulla storia di Venezia, con molti spunti da raccogliere. Ad essere raccontato anche “un amore proibito ai tempi del Ghetto”. Tra i libri presentati in Cultura anche la testimonianza sulla sua vita, sotto forma di intervista, di una delle figure più rappresentative dell’ebraismo italiano e romano: Franca Eckert Coen. Spazio anche al Cinema, con l’ultimo lungometraggio di Leon Prudovsky: My Neighbor Adolf. Grandi applausi, per la sua opera, al Festival del Cinema di Locarno. In Sport le speranze e gli inciampi del grande talento del calcio israeliano: Manor Solomon.