Primo Levi: libri, interviste, lettere
Il grande atlante della sua vita

“Una lunga avventura di esplorazione in territori immensi, finora cartografati solo in parte”.
Lo studio di Primo Levi raggiunge un nuovo traguardo. Merito di un ulteriore contributo di qualità: una bibliografia curata per l’editore Einaudi da Domenico Scarpa in cui ad essere censiti, oltre ai suoi libri, sono circa 470 voci relative a singoli scritti pubblicati in vita, 100 testi o frammenti apparsi postumi, oltre 300 tra conversazioni e interviste, più una serie di carteggi (molti dei quali inediti). Nel titolo, “Il primo Atlante”, un omaggio a una poesia del 1980 in cui Levi gioca “con i nomi, le forme e i colori delle tavole geografiche che lo hanno fatto sognare da ragazzo”. Consulente letterario del Centro studi Primo Levi di Torino e autore e/o coautore di numerose opere dedicate a Levi, Scarpa ha firmato le Notes on the texts per i Complete Works (Liveright, 2015), l’Album Primo Levi (Einaudi, 2017), la raccolta delle Lezioni Primo Levi (Mondadori, 2019) e svariate antologie, cicli teatrali, mostre e documentari televisivi. Assieme al curatore, ad intervenire all’evento di lancio svoltosi presso il salone Spadolini del Collegio Romano, anche il presidente di Einaudi Walter Barberis; Paola Italia, docente di Filologia della letteratura italiana all’Università di Bologna; Fabio Levi, presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi; Miguel Gotor, assessore alla Cultura del Comune di Roma. Tra i presenti Dario Disegni, che è presidente del Meis e della Comunità ebraica torinese ed è stato a capo del Comitato Nazionale per le Celebrazioni nel centenario della nascita di Levi.
L’idea alla base di questo lavoro, spiega Scarpa, è che “per leggere uno scrittore, per studiarlo, per insegnarlo a scuola, all’università, per aumentare la circolazione della sua opera, bisogna innanzitutto sapere che cosa ha scritto, che cosa ha detto quando ha rilasciato interviste, quando e come ha preso posizione nella società civile, quali parti della sua corrispondenza sono pubblicate e se ha lavorato anche come traduttore”.
Un’immersione nel Levi-pensiero che ha preso il via “insieme all’inizio delle attività nel centro, nel 2008”. L’obiettivo, dice Scarpa a Pagine Ebraiche, era quello “di realizzare un luogo fisico con tutto Levi dentro e che avesse soprattutto la dimensione del racconto”. La completezza dei dati, quindi, “ma anche il racconto dei dati”. Un’operazione per “strapparli dal passato, farli diventare un presente continuo”.
Quel presente che ha sempre più bisogno di un punto di riferimento come Levi. È anche per questo, aggiunge, che stanno tornando in libreria alcune sue opere meno conosciute. Come Storie naturali, la cui riedizione è stata curata dallo stesso Scarpa insieme a Martina Mengoni. Grande attesa inoltre per uno studio filologico che, curato da Mengoni, metterà al centro la corrispondenza tra Levi e il suo traduttore tedesco. Molto più di un semplice dialogo epistolare. Quanto “un vero e proprio pezzo di Storia”. Il libro dovrebbe uscire nel 2024.