L’uomo che salvò un mondo,
An-sky in scena al Festivaletteratura

Quella di Shlomo An-sky, giornalista e rivoluzionario, ebreo e comunista, è una figura leggendaria del grande universo yiddish. Molto studiata all’estero, ma poco conosciuta in genere in Italia. Almeno al giorno d’oggi.
Si concentra sul suo apporto l’ultimo spettacolo della regista milanese Miriam Camerini: Storia dell’uomo che salvò un mondo, atteso dal debutto al Festivaletteratura di Mantova. Il primo risultato di una ricerca nata durante lo Yiddish Summer Festival di Weimar di cui Camerini è da alcuni anni protagonista. Sulla scena anche il giornalista e scrittore Wlodek Goldkorn e i musicisti Angelo Baselli (clarinetto) ed Esther Wratschko (pianoforte). Tra parole e note l’elaborazione di una vita in bilico tra “il moderno e l’antico, il borghese e il proletario, l’ebraico e il russo, l’arte e la scienza, la conservazione e la rivoluzione”.
An-sky era nato nel 1863 a Vitebsk, la stessa città di Chagall. Di lui è noto in particolare un Dybbuk, rappresentato anche in Italia. Ma An-sky, ricorda Camerini, è anche l’antropologo che a inizio Novecento “volle e condusse” un’avventurosa spedizione etnografica nella Zona di Residenza ebraica in Galizia, oggi Ucraina e Polonia. Musica liturgica e filastrocche, danze e purimspiln, suoni incisi e trasportati a cavallo su dischi di cera, parole yiddish scritte con l’ultimo inchiostro a disposizione alla vigilia della scomparsa. Tutto il materiale, trasportato con carri, scampato a due guerre mondiali, perso per decenni, “è stato fortunosamente ritrovato alcuni anni fa alla Biblioteca nazionale Vernadsky di Kiev”. Un patrimonio, quindi, ancora a rischio.
Nel corso del Festivaletteratura Camerini animerà anche un “furgone poetico” che attraverserà le vie di Mantova nei cinque giorni del Festival, conducendo alcuni artisti e poeti a spasso per la città. Un’occasione per far apprezzare al pubblico mantovano le Ballate ebraiche della poetessa berlinese espressionista Else Lasker-Schüler, le canzoni di Haim Nachman Bialik, Il Cantico dei Cantici, ma anche le composizioni dell’ebreo mantovano Salomone Rossi. In particolare il suo Salmo sui Fiumi di Babilonia, scritto alla corte dei Gonzaga.

(Nell’immagine: An-sky ritratto da Leonid Pasternak)