La politica e l’influenza russa

Fa discutere anche in Italia la notizia del rapporto dell’intelligence americano secondo cui la Russia dal 2014 a oggi avrebbe speso almeno trecento milioni di dollari per finanziare partiti politici e candidati di diversi paesi “allo scopo di influenzare i risultati elettorali e dirottare i sistemi democratici degli avversari”. In particolare la denuncia è contenuta in un’informativa che il segretario di Stato Antony Blinken ha inviato lunedì alle ambasciate Usa in oltre cento Paesi, “in cui – riporta il Corriere della Sera – descrive le operazioni condotte da Mosca per interferire nei processi politici delle altre nazioni, e come Washington può rispondere, con misure che vanno dalle sanzioni economiche al bando dei viaggi”. Al momento, evidenzia La Stampa, non sono stati resi pubblici né le nazioni bersaglio della “generosità” russa, né i partiti o i dirigenti coinvolti in questo schema di “soft power” made in Russia. I quotidiani italiani si interrogano se siano stati segnalati politici italiani, ricordando l’imminenza del voto nel nostro paese. Repubblica spiega che “in queste ore ai vertici del governo e dell’intelligence la prudenza è massima. Fonti assicurano che, se necessario, la pubblicazione dell’identità di leader italiani coinvolti nello scandalo dei finanziamenti russi verrebbe gestita ponderando opportunità e urgenza”.

La tragedia del Mediterraneo. Secondo i dati dell’Onu sono già 1200 le persone morte o disperse nel 2022 cercando di attraversare il Mediterraneo. “Il crollo del Libano e la crisi del grano cambiano la mappa delle partenze: Cipro, Malta, Grecia sono adesso i Paesi che respingono un’umanità in fuga dalla fame”, spiega La Stampa.

Kiev-Mosca, la strada verso i negoziati. La vicepremier ucraina Olga Stefanishyna ha parlato in queste ore di un contatto tra funzionari russi e Kiev per negoziare. Una mossa che secondo Stefanishyna sarebbe legata alla recente controffensiva ucraina, che ora Mosca vorrebbe fermare (Repubblica). Intanto la Russia è intervenuta su un altro fronte: il confine tra Armenia e Azerbaijan, dove i due paesi si sono nuovamente scontrati. “Un cessate il fuoco concordato dopo una notte di battaglia è stato più volte violato, ed è altissimo il rischio che la guerra riesploda anche se il governo azero dice di avere già ‘conseguito tutti gli obiettivi in risposta alle provocazioni armene’. – scrive Repubblica – Lo storico contenzioso è un vulcano che minaccia di allargare il conflitto internazionale, soprattutto ora che la crisi ucraina polarizza due mondi presenti nell’area con notevoli interessi”.

Il caso Hasib. Il Viminale promette che l’indagine su quanto accaduto a Hasib Omerovic, caduto il 25 luglio dal suo appartamento dopo l’ingresso nell’abitazione di quattro poliziotti in borghese, sarà “rapida e trasparente”. “Non sarà un nuovo caso Cucchi”, la promessa del ministero dell’Interno (Repubblica). Intanto la procura ha accertato che i quattro agenti sono entrati “senza un mandato” nella casa di Omerovic, disabile 36enne, sordomuto dalla nascita, ora ricoverato in rianimazione. La famiglia accusa gli agenti di aver picchiato e gettato l’uomo dalla finestra. Secondo la versione dei poliziotti invece Hasib si sarebbe “lanciato” da solo e sostengono di essere intervenuti per segnalazioni nei suoi confronti di molestie contro donne del quartiere. Il Corriere scrive che non risultano denunce a riguardo e riporta testimonianze contraddittorie da parte dei vicini.

Segnalibro. Continuano le interviste alla scrittrice israeliana Ayelet Gundar-Goshen, psicologa e attivista per i diritti civili, che a Pordenonelegge presenta il suo Dove si nasconde il lupo. “Nel mio romanzo – racconta la scrittrice ad Avvenire – la madre israeliana che vive in America dapprima sospetta che suo figlio sia stato vittima di bullismo e in seguito inizia a temere che il proprio figlio abbia commesso un terribile crimine per vendetta. Non volevo scrivere solo un thriller psicologico, ma esplorare le questioni legate alla genitorialità. Credo che questa generazione di genitori voglia proteggere i figli dalla realtà”. Il Corriere parla invece del libro dello storico Marco Mondini, Roma 1922, in cui l’autore ripercorre le fasi della marcia su Roma: “prova di forza che permise al capo del fascismo di assumere la guida del governo”. Sul Foglio è il libro Tutta un’altra guerra dello storico israelo-tedesco Dan Diner a suscitare interesse. Nel saggio si prende in esame il secondo conflitto mondiale attraverso una prospettiva diversa: quanto accade in Medio Oriente e in particolare nella Palestina mandataria.

Premi e polemiche. “Ho sempre provato un grande fascino per l’ebraismo, se qualcuno si è sentito offeso mi dispiace”. Così Bernardo Zannoni, vincitore del premio Campiello con il suo romanzo I miei stupidi intenti, nel commentare un articolo pubblicato sul sito comunitario romano Shalom.it in cui lo si accusava di aver diffuso degli stereotipi antisemiti. La notizia è riportata in breve da alcuni quotidiani (Stampa, Giornale, Fatto Quotidiano).

Sport e polemiche. Aprono oggi i mondiali di ginnastica ritmica a Sofia. Tra le squadre favorite, l’Italia, arrivata seconda agli europei di giugno, dietro a Israele. Intervistata a riguardo da Tuttosport una della “farfalle azzurre”, Agnese Duranti, accusa: “agli Europei ci hanno rubato il titolo, il mondo se ne è accorto e ce l’ha fatto sapere”.

Daniel Reichel