Musei italiani e ambiente, la sfida della sostenibilità

Andreina Contessa era a Gerusalemme quando fu resa pubblica la sua nomina alla direzione del Museo Storico e del Parco del Castello di Miramare (Trieste). Mentre si preparava a lasciare la guida del museo d’arte ebraica italiana Umberto Nahon per iniziare la nuova sfida italiana, ricevette molti messaggi simili dai triestini. “Mi chiedevano di prendermi cura del Parco di Miramare, di salvarlo, e questo è stato un richiamo per un impegno più ampio”, ha raccontato aprendo la due giorni di convegno “Musei Verdi. La bellezza sostenibile” in corso a Miramare. Un appuntamento diretto a fare il punto sul tema e le sfide della conservazione dei giardini storici nell’epoca della sostenibilità. “Credo che dopo il Covid, mai come ora, abbiamo capito il valore dei luoghi storici come indispensabili, come luoghi del benessere. La riapertura dei parchi storici è stato un momento di gioia per tutti. Un dato rilevante per il nostro approccio, che deve puntare alla salvaguardia così come alla conoscenza di queste realtà”. Obiettivo della due giorni, “tracciare delle linee guida su come prendersi cura del bene pubblico, come disegnare un futuro migliore per i parchi storici – veri musei a cielo aperto in continuo movimento – con azioni concrete e facendo la nostra parte nella sfida della sostenibilità”. Ad essere coinvolti in questo impegno, alcune istituzioni museali statali chiave per il nostro paese: oltre ovviamente a Miramare, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli, i Musei Reali di Torino, la Reggia di Caserta e il Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Il giardino storico, ha rilevato Contessa, ha un valore molteplice: costituisce ad esempio una risorsa scientifica che può contribuire a dare risposte alle esigenze di sostenibilità ambientale, anche in relazione ai problemi del cambiamento climatico, in quanto il patrimonio di conoscenze scientifiche, tecniche e pratiche elaborate e sperimentate nel passato e nel presente per la sua costruzione e gestione è estremamente ampio e importante, anche se ancora poco considerato.
Quattro i percorsi tematici della due giorni triestina. Il primo dedicato alla compatibilità tra identità del giardino, uso pubblico, valorizzazione, conservazione e pratiche gestionali sostenibili nel quadro delle prospettive future. Il secondo ai piani di gestione, con riferimento alla conoscenza e censimento del patrimonio arboreo e vegetale nel suo complesso; così come alla formazione di figure professionali specialistiche che possano operare nel parco storico. Terza tematica, la dialettica tra sostenibilità e biodiversità nel contesto storico e paesaggistico attuale di appartenenza. Infine, la sperimentazione di forme di gestione che possano integrare anche iniziative agricole sostenibili e produttive.