Il campione Federer
Francesco De Gregori scrive: “un giocatore si vede dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia”. Roger, oltre a tutto ciò, ci ha regalato il senso della costanza della prestazione, la simmetria dei movimenti, dando risalto alla forma estetica dei gesti tennistici e al valore dell’eleganza dentro e fuori dal campo. È stato un campione, oltre che sportivo, con una ventina di Grand Slam conquistati sul campo, di equilibrio, nel saper gestire le proprie virtù e la propria forza mentale avendo sempre il massimo rispetto per l’avversario. Declinando il tennis non solo come sport ma esaltandolo a un’espressione artistica sublime, a cultura. Bello e affascinante, ma leggero nell’interpretazione calviniana del ruolo, ha reso al massimo il concetto dell’atleta: la bellezza fisica e figurativa si è ben assemblata con quella umana e relazionale. E si è reso un campione anche nel momento dell’uscita dalla scena. Con discrezione, capendo l’opportunità del momento.
Jonatan Della Rocca, giornalista