Ferrara, vitalità e rinnovamento

Rinnovarsi come singoli, come comunità, come paese. Segue diverse direttrici il messaggio proposto dal mondo ebraico italiano in occasione della ventitreesima edizione della Giornata europea della Cultura ebraica, apertasi ufficialmente nelle scorse ore a Ferrara, città capofila della manifestazione. Un appuntamento, promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, incentrato sul tema del rinnovamento, declinato in oltre cento località italiane attraverso incontri, conferenze, presentazioni di libri, concerti, visite alle sinagoghe.
Un’occasione, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per confrontarsi sulle sfide che non solo l’ebraismo, ma l’intera società dovrà affrontare nel prossimo futuro. “Il rinnovamento – le parole del Capo dello Stato nel suo saluto letto a Ferrara – è un tema che rappresenta anche una sfida, perché rinnovare è un proposito che, misurandosi con i nuovi tempi, fa anche vivere e reinterpreta valori e principi di una identità che, nel dialogo con altre culture, compone una civiltà”. E sui valori e principi dell’ebraismo, del loro segno lasciato sull’evolversi della realtà italiana, si è soffermata la Presidente UCEI Noemi Di Segni, intervenendo nella splendida cornice della sinagoga di Ferrara. “Per parte nostra come componente ebraica della società italiana abbiamo sempre dato il nostro contributo – la riflessione della Presidente UCEI – al rinnovamento inteso come istanze e contenuti culturali, elaborandoli sulla base di una millenaria tradizione, principi di sano governo e gestione della cosa pubblica, rispetto del corpo e della vita, ricerca scientifica in risposta ai malanni e i disagi di ogni essere vivente. Difesa della patria e ricostruzione dopo le macerie. Avvio del progetto costituzionale e poi partecipazione convinta a quello europeo”. Un mondo ebraico dunque pienamente integrato nel tessuto sociale italiano, che in questi secoli ha saputo rinnovarsi al suo interno e preservare allo stesso tempo le sue radici e i suoi valori. Il concetto di rinnovamento del resto ritorna in molti passaggi dell’ebraismo, tra cui l’augurio per il capodanno (Rosh HaShannah):“shetitchadesh alynu shanà tova umetukà” – “che si rinnovi per noi un anno nuovo e dolce”. Un augurio ricordato da Di Segni in particolare con riferimento all’atteso rinnovamento delle istituzioni del nostro paese con le elezioni del 25 settembre. Ai futuri eletti, l’appello risuonato a Ferrara, è di portare avanti il paese in questo momento di grandi cambiamenti ed evoluzioni, tutelando allo stesso valori e tradizioni di ogni sua componente.
A legare passato, presente e futuro anche l’intervento di apertura del padrone di casa, il presidente della Comunità ebraica di Ferrara Fortunato Arbib. “Gli ebrei nella storia di Ferrara non furono solo gli abitanti del Ghetto e i testimoni delle colpe, ma hanno pervaso della propria presenza e azione tutta la città durante l’arco di oltre 600 anni. – le parole di Arbib – Molto tempo è passato e oggi Ferrara si onora della presenza ebraica: il Museo nazionale dell’ebraismo italiano, la sinagoga, il cimitero di via vigna, la comunità che mi onoro di rappresentare sono oggetto di grande interesse politico, turistico, sociale e culturale”. Un interesse che si concretizza, ha aggiunto Arbib, in progetti di restauro degli ambienti comunitari e iniziative di cooperazione che coinvolgono la città, il suo mondo ebraico e Israele. Una dimostrazione di grande vitalità di una presenza piccola, ma ancora capace di lasciare un segno sul presente e futuro di Ferrara. “Oggi questa città – ha ricordato il Presidente del Meis Dario Disegni – è più che mai capitale della cultura ebraica in Italia: oltre ad essere capofila della Giornata, ospita anche la Festa del Libro ebraico, con ospiti internazionali e nazionali e grandi appuntamenti”. Un doppio incontro che rappresenta in modo emblematico la capacità dell’Italia ebraica di “proporre al paese la propria ricchezza e un forte messaggio di necessità di conoscenza reciproca e di dialogo fra tutte le variegate componenti della nostra società”.
A concludere poi la mattinata il confronto intitolato “Il rinnovamento nell’ebraismo: Ferrara, Italia, Europa”, con gli interventi – moderati da Shemuel Lampronti – di rav Luciano Meir Caro, rabbino capo della città, dell’ebraista, giornalista e scrittore Giulio Busi, del vicepresidente dell’UCEI Giulio Disegni, della studiosa Laura Graziani Secchieri e del direttore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano – Cdec Gadi Luzzatto Voghera.