“La Biblioteca nazionale d’Israele,
nel 2023 un grande nuovo inizio”

“Il concetto di ‘ricominciare’ o di ‘rinnovare’ è parte integrante del ciclo annuale ebraico, basato sul calendario lunare, ed è anche parte integrante della cultura e della vita ebraica in generale. Il prossimo anno, la Biblioteca Nazionale d’Israele ne sarà un esempio, quando un lungo processo di rinnovamento culminerà con l’inaugurazione del nostro nuovo e bellissimo edificio nel marzo 2023”. Così Caron Sethill, Programme manager-Europe della Biblioteca nazionale d’Israele, presentando in anteprima alla Festa del Libro ebraico di Ferrara il grande progetto che darà a Gerusalemme un nuovo centro di cultura e formazione dalle molteplici potenzialità. La Biblioteca infatti dalla primavera del prossimo anno troverà una nuova sede, nel cuore della capitale d’Israele, simbolicamente a pochi passi dalla Knesset, il Parlamento, la Corte Suprema, diversi ministeri e il Museo d’Israele. “Il viaggio di rinnovamento per realizzare il nostro massimo potenziale è iniziato solo di recente, nel 2007″ ha raccontato Sethill al pubblico della Festa promossa dal Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah. Ed è probabilmente “il progetto culturale più ambizioso del mondo ebraico”. 
“La nostra nuova sede consentirà alla Biblioteca di realizzare la sua missione e il suo ruolo nel XXI secolo, come istituzione leader della memoria nazionale per lo Stato di Israele e per il popolo ebraico a livello globale, nonché come fonte di ispirazione per un pubblico eterogeneo in tutto il mondo, come indicato nella dichiarazione della nostra missione”.
L’edificio sarà di 45.000 metri quadrati circondato da giardini e piazze. Un progetto ideato dallo studio di architettura svizzero Herzog & de Meuron che vuole trasformare la Biblioteca “in un centro globale all’avanguardia nella diffusione della conoscenza, per incoraggiare un pubblico eterogeneo a confrontarsi con il patrimonio culturale e intellettuale di Israele e del popolo ebraico, sia presso la nostra Biblioteca, sia per far apprezzare il patrimonio ebraico a portata di mano e collegarlo con la più grande storia ebraica”.