Canti del Tempio, identità viva

Immensa è la ricchezza del patrimonio liturgico della Comunità ebraica di Roma. “Canti del Tempio Maggiore di Roma”, volume di recente pubblicazione a cura di Pasquale Troìa, rav Alberto Funaro, Claudio Di Segni e Angelo Spizzichino, sancisce l’avvio di una ricognizione con oggetto sia i manoscritti relativi all’epoca delle Cinque Scole, sia i canti composti (non necessariamente da musicisti ebrei) dall’inaugurazione del Tempio, avvenuta nel 1904, ad oggi. Il primo di due tomi che, pubblicati dall’editore Gangemi, si propongono di raccontare “l’identità religiosa, storica e culturale degli ebrei romani”. Un lavoro di alto livello scientifico e che è il frutto di appassionate ricerche negli archivi (per Troìa in particolare un impegno ventennale, con un’intensificazione negli ultimi cinque anni). Ad evidenziarlo un evento tenutosi nel corso della Giornata della Cultura Ebraica nella Capitale che ha visto i curatori in dialogo con il direttore del Dipartimento comunitario Beni e Attività Culturali Claudio Procaccia. Un impegno, il loro, nella scia di alcuni “pionieri”.

Come Leo Levi, con le sue storiche registrazioni in viaggio nell’Italia ebraica, ma anche il maestro Elio Piattelli con i suoi volumi delle trascrizioni, e ancora Giorgio Nataletti e lo stesso rav Funaro (attuale manhig e chazan del Tempio). Il primo tomo è un traguardo ma anche una tappa. La sfida, spiega il rav Riccardo Di Segni nella presentazione di quest’opera, è quella di dare continuità nel tempo allo sforzo. “Altri canti – la speranza espressa insieme al rav Funaro – attendono di essere ‘riconosciuti’ e studiati, altri canti esigono uno studio e una prima catalogazione, altri canti potranno far parte del patrimonio rinnovato di una Comunità vivente e operante nella storia successiva al periodo della loro composizione e altri canti potrebbero essere composti”. La musica e il canto liturgico, d’altronde, “sono l’anima vivente e orante di un popolo che nella tefillah e nella vita ‘santifica, loda, glorifica, magnifica, esalta, innalza e celebra il nome del Santo, benedetto egli sia’”.
Anima risuonata ieri in tante vibrazioni anche attraverso l’esecuzione di alcuni brani.