Il rabbino Schneier premia Draghi
“È lui lo statista dell’anno”

Standing ovation a New York per il Presidente del Consiglio uscente Mario Draghi, premiato come “Statista dell’anno” dalla Appeal of Conscience Foundation. Un riconoscimento, che annovera tra i suoi vincitori molti nomi illustri della politica internazionale, per la “lunga leadership poliedrica nella finanza e nel pubblico servizio di cui hanno beneficiato l’Italia e l’Unione europea”. A conferirglielo il rabbino Arthur Schneier fondatore e presidente della fondazione. “Nonostante la cupezza dei tempi in cui viviamo, rimango, cautamente o meno, ottimista sul futuro. L’eroismo dell’Ucraina, del Presidente Zelensky e del suo popolo, è un potente promemoria di ciò che rappresentiamo e di ciò che rischiamo di perdere”, il messaggio di Draghi. In un mondo diviso, ha poi aggiunto il premier, “il ruolo dei leader religiosi e delle istituzioni che guidate è essenziale: con tutte le vostre differenze, voi sostenete la pace, la solidarietà, la dignità umana”. Draghi si è riallacciato anche alla sua recente visita in Israele: “Come mi è stato ricordato a Yad Vashem, l’indifferenza è il peggior nemico dell’umanità. Parlare non è solo un obbligo morale, è un dovere civico. A coloro che chiedono silenzio, sottomissione e obbedienza dobbiamo opporre il potere delle parole – e, se necessario, dei fatti. Oggi il mondo ha bisogno di coraggio e chiarezza, ma anche di speranza e amore”. Al capo del governo anche l’apprezzamento del presidente Usa Joe Biden, che in un messaggio ha scritto: “Mi congratulo con il mio amico Mario Draghi, che ha ricevuto il premio per il suo lavoro per fare avanzare i diritti umani nel mondo. Draghi è stato una voce potente nella promozione della tolleranza e della giustizia, lo ringrazio per la sua leadership”. Dal vivo invece le felicitazioni dell’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger, che gli era seduto accanto.