Ticketless – Essential Draghi Handbook
Scrivo queste righe a urne aperte. Altri meglio di me commenteranno l’esito elettorale. Guardo indietro, invece che avanti. Voglio dire qualche cosa su Mario Draghi. Nella mia vita (sono nato nel 1956) non avevo mai avuto la fortuna di vedere un Premier che fosse all’altezza di alcuni capi di governo che ho conosciuto attraverso i libri di storia, che so Quintino Sella o Alcide De Gasperi. Uomini politici bravi sì, li ricordo, ma capi del governo di questa levatura mai avevo avuto la fortuna di vederli all’opera. Se fossi al timone di una casa editrice penserei seriamente a una raccolta dei suoi discorsi in Parlamento o semplicemente alla trascrizione delle sue conferenze stampa per farne un libro ad alta divulgazione. Se insegnassi ancora ogni mattina farei riascoltare quei discorsi, sottolineandone lo stile asciutto, sobrio. Una musica per orecchie disabituate a coniugare il dire con il fare. Come purtroppo in Italia ci siamo dimenticati che esistono le guerre e che le guerre impongono delle scelte chiare (un argomento ricorrente nei discorsi di Draghi), così super-purtroppo ci eravamo dimenticati che anche in Italia possono esistere questi servitori dello Stato. Si avvertiva l’eleganza di chi sa spiegare quello che sta facendo, di chi ha davvero a cuore il futuro del nostro paese. Un Essential Draghi, come fanno gli inglesi con Shakespeare, un Bouquin come i francesi con Proust.
Alberto Cavaglion