Iran, le liceali contro il regime

Sempre più giovanissime, nei licei iraniani, partecipano alle proteste contro il regime degli Ayatollah. “I mullah devono andare via”, uno dei loro slogan. “La rivolta delle teenager con i capelli al vento”, titola Repubblica. “Gli scioperi nelle scuole superiori – spiega il quotidiano – sono iniziati lunedì scorso, poche ore dopo che Khamenei aveva rotto il silenzio sulle proteste per accusare gli Stati Uniti e Israele di essere i registi del caos, di fomentare i ‘disordini’”. A generare le proteste, come è noto, l’uccisione il Primo ottobre di Mahsa Amini, la ventiduenne arrestata dalla polizia con l’accusa di aver messo male l’hijab e morta mentre era in custodia delle autorità. La Stampa racconta di un altro episodio simile, con l’uccisione di una sedicenne, Nika Shahkarami che secondo la famiglia è stata violentata e torturata. La zia ha rivelato che nell’ultimo messaggio ricevuto, la nipote le diceva di “essere inseguita dalle forze di sicurezza”.
Intanto la diplomazia italiana, raccontano diversi quotidiani, tiene aperto un canale con Teheran per cercare di riportare a casa Alessia Piperno, la ragazza romana arrestata nella capitale iraniana il 28 settembre scorso. In particolare c’è stata una telefonata tra il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, e quello italiano, Luigi Di Maio, per sbloccare la situazione. Piperno, scrive il Corriere, è accusata di aver partecipato a una delle manifestazioni di protesta per l’uccisione di Amini. La Farnesina spera di ottenere in tempi rapidi un decreto di espulsione. In caso di incriminazione formale, però, i tempi potrebbero diventare molto lunghi. Il Messaggero scrive che la ragazza è detenuta nel carcere di Evin, “starebbe bene in salute, anche se disperata e preoccupata per la situazione in cui si trova”.

Il nuovo orrore in Ucraina. Mentre Putin ratifica l’ingresso nella federazione russa delle quattro regioni ucraine occupate e teatro del referendum farsa, una camera di torture sarebbe stata ritrovata in una cantina nel villaggio di Pesky-Radkovski, nella regione di Kharkiv, appena liberata dall’esercito ucraino. Secondo quanto riferito dalla polizia ucraina, racconta La Stampa, nella cantina gli invasori russi avrebbero tenuto prigionieri e torturato civili e soldati ucraini. “Ma il dettaglio più raccapricciante – scrive il quotidiano – è una vaschetta di plastica piena di denti e dentiere d’oro, presumibilmente strappati ai prigionieri”. “Una piccola Auschwitz”, ha commentato il macabro ritrovamento il ministero della Difesa ucraino. Un associazione che fa anche Mattia Feltri nella sua rubrica in prima pagina su La Stampa. Quell’immagine dei denti d’oro, scrive, gli ha ricordato la storia di Benjamin Jacobs, “prelevato a Dobra, Polonia, e condotto ad Auschwitz. Era uno studente al primo anno di odontoiatria ed ebbe la buona idea, suggerita dalla madre, di portare con sé la borsa degli attrezzi. Gli si salvò la vita perché nel lager curava i denti alle Ss, e come tanti altri prigionieri fu costretto a spogliare i cadaveri dopo la camera a gas, nel suo caso a cavargli i denti d’oro”. Nel richiamare questa vicenda, scrive Feltri, “non voglio dire che è tornato il nazismo: le diciassette tonnellate sono solo un modo per misurare una tragedia immane, e la cassetta di Putin, per ora, è soltanto la cassetta di un piccolo Hitler”.

Antisemitismo a Genova. Nella notte tra domenica e lunedì una vergognosa scritta antisemita è comparsa a Genova, in via Bertuccioni, zona Marassi. Sulla saracinesca di un esercizio commerciale qualcuno ha scritto in giallo “negozio ebreo” e disegnato una stella di David. La Digos sta indagando sull’episodio e l’amministrazione comunale ha espresso la sua solidarietà alla Comunità ebraica locale. “La nostra vicinanza va ai proprietari e ai dipendenti dell’esercizio e alla comunità ebraica genovese, che proprio in queste ore sta osservando la ricorrenza dello Yom Kippur”, il messaggio del sindaco Bucci.

Scienza e salute. “Ciò che si può imparare da Israele è l’importanza di investire in scienza e tecnologia. Il segreto è semplice: destinare molti soldi, privati e pubblici, a sostenere le buone idee e la loro trasformazione in impresa”. A spiegarlo al Secolo XIX il Premio Nobel per la Chimica del 2011, l’israeliano Dan Shechtman, tra gli ospiti del prossimo Festival di Salute a Roma. Secondo Shechtman , “rivoluzione ed evoluzione sono le due strade per la medicina” del futuro.

Barenboim, l’addio alle scene. Il celebre direttore d’orchestra e pianista israeliano Daniel Barenboim ha annunciato il suo ritiro dalle scene a causa di una malattia. “Tutto il suo variegato percorso (ha scritto libri significativi sulla musica, si è distinto in battaglie culturali e politiche, ha creato a Berlino un’importante Accademia) è una testimonianza di valore planetario”, scrive Repubblica. Barenboim nel corso della sua carriera ha guidato le migliori orchestre occidentali e nel 1999 ha fondato, con Edward Said, la West-Eastern Divan Orchestra, dove musicisti arabi e israeliani suonano insieme. Come ricorda sempre Repubblica, “si è battuto sempre per la convivenza pacifica dei due popoli in Israele”.

Sport e Kippur. “Perché David non ha giocato prima? Ha digiunato, non poteva giocare di più”. Così il tecnico del Maccabi Haifa Bakhar alla stampa, spiegando perché nella partita di ieri contro la Juventus a Torino il giocatore Dean David – autore del gol della squadra israeliana, sconfitta 3 a 1 – non sia entrato prima in campo. David, ha ricordato Bakhar, come altri giocatori aveva digiunato per lo Yom Kippur (Tuttosport).

Tatuaggi fascisti e processi. Polemiche per un tatuaggio d’ispirazione neofascista sull’avambraccio del nuovo segretario della Lega a Bologna Cristiano Di Martino: un dente di lupo, uno dei simboli runici utilizzati dalle Ss tedesche (vietato in Germania), sovrastato da un pugno che regge un martello, simbolo di Terza Posizione, movimento eversivo di estrema destra fondato a Roma nel 1978. Come ricorda Avvenire, in Terza Posizione militava Luigi Ciavardini, uno dei condannati per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. A proposito di stragi del terrorismo nero in Italia, il Fatto segnala invece come i pm di Brescia abbiano chiesto il rinvio a giudizio per strage per Marco Toffaloni e Roberto Zorzi: militanti neonazisti di Ordine nuovo di Verona, il 28 maggio 1974, la bomba poi esplosa in piazza della Loggia a Brescia. Entrambi gli accusati vivono ora all’estero.

Libertà di scelta. “La vita va preservata, protetta, accompagnata, abbracciata. Ma bisogna comunque lasciare alla donna la libertà di scelta e prevedere forme di assistenza dopo l’aborto”, ha scritto la senatrice a vita Liliana Segre nella sua rubrica su Oggi.

Steinberg torna a Milano. Si intitola “Saul Steinberg. Up close”, l’esposizione che apre oggi al pubblico alla Biblioteca Nazionale Braidense: 118 opere, parte di una donazione a Brera, incentrate su Milano. Dopo la mostra in Triennale, dunque nuova attenzione sul grande illustratore americano, romeno di nascita, trasferitosi a causa dell’antisemitismo a Milano, che lasciò dopo le leggi razziste per spostarsi negli Usa, dove diventerà una firma di punta del New Yorker. “Il geniale illustratore nemico dei regimi”, la descrizione del Giornale di Steinberg, mentre il corriere parla di uno “Steinberg sempre più milanese”.

Daniel Reichel