“Putin, minacce concrete”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, intervenendo nelle scorse ore a una raccolta fondi, ha dichiarato che il rischio di “Armageddon” nucleare è al livello più alto dalla crisi dei missili di Cuba del 1962. Una dichiarazione legata all’idea russa di usare armi nucleari tattiche dopo aver subito pesanti battute d’arresto nell’invasione dell’Ucraina. “È una persona che conosco abbastanza bene. – ha dichiarato Biden in riferimento al presidente russo Vladimir Putin – non scherza quando parla dell’uso di armi nucleari tattiche o di armi biologiche o chimiche”. Sul terreno intanto il New York Times segue le truppe ucraine, che esultano per aver distrutto le linee russe nel nord-est. “Sono nel panico”, le parole dei soldati ucraini al quotidiano rispetto agli umori sul fronte nemico. Repubblica, racconta intanto i 70 anni di Putin, definito un “leader sotto assedio”. “Mai cosi debole tra popolo ed élite”, la valutazione del quotidiano.

Il Nobel per la Letteratura. A vincere il prestigioso premio è stata la scrittrice francese Annie Ernaux “per il coraggio e l’acutezza clinica con i quali scopre le radici, gli allontanamenti e le costrizioni collettive della memoria personale”, spiegano i giurati del Nobel. “Per me è un grande onore, che comporta una grande responsabilità. In questo momento penso alle persone oscure, alla mia famiglia, al fatto che ho scritto pensando a loro, a una lotta per la giustizia che è stata spesso difficile ma che ho intenzione di continuare scrivendo. E penso anche a un altro aspetto del mio lavoro, che è quello di parlare a partire dalla mia condizione di donna”, ha spiegato Ernaux nella conferenza stampa indetta nella sede del suo editore francese, Gallimard, dopo l’annuncio del Premio. A raccontare la conferenza oggi Repubblica e Corriere della Sera, che sottolineano l’impegno femminista della scrittrice. “Lotterò fino al mio ultimo respiro affinché le donne possano scegliere se essere madri o meno”, le sue parole. Il Corriere sottolinea poi come Ernaux sia “molto connotata politicamente, e oltre al sostegno a Jean-Luc Mélenchon alle elezioni, c’è chi ricorda posizioni più problematiche come la solidarietà espressa nel 2017 su ‘Le Monde’ alla militante ‘indigenista’ Houria Bouteldja che alcuni accusano di omofobia e antisemitismo, oppure un sostegno alla causa palestinese che ha preso anche la forma di appelli al boicottaggio della stagione culturale Francia-Israele nel 2018 o dell’Eurovision a Tel Aviv nel 2019”.

Chi disse no. In una lettera al Corriere, un lettore raccontava la storia del padre militare, internato dopo aver rifiutato di servire per la repubblica di Salò. E chiedeva una legge per ricordare coloro che fecero la stessa scelta. Oggi a rispondergli è Furio Colombo che sottolinea come la legge c’è ed è quella che istituisce il Giorno della Memoria che “in due distinti paragrafi, degli articoli 1 e 2, ricordano i militari italiani dei campi e chiedono per essi lo stesso onore e ricordo”.

La Russia ebraica. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina sono migliaia gli ebrei russi che hanno deciso di emigrare. Prima destinazione, Israele. Qui, riporta il Foglio, attualmente sono diciassettemila le domande di immigrazione in fase di elaborazione e già migliaia le persone accolte. Ma c’è chi prefigura un esodo di massa, tanto che, sostiene il Foglio, “se i numeri teorici diventassero realtà sarebbe la fine della grande comunità ebraica russa”. Israele in ogni caso, aggiunge il quotidiano, si sta preparando con “soluzioni abitative, nel mercato del lavoro, istruzione e sanità”.

Resistere alla paura. Sul Foglio Gabriele Nissim riflette sulle minacce nucleari di Putin e sul suo tentativo di manipolare l’opinione pubblica internazionale attraverso la paura. Nissim porta l’esempio dell’intellettuale ungherese István Bibó, che “negli anni Sessanta aveva colto in modo lucido il rapporto complesso tra paura, ragione e responsabilità di fronte ai regimi totalitari”. Un esempio da ricordare per non cadere nella paura indotta dalle minacce di Mosca.

Conoscere il cervello. Alla Fondazione Prada è arrivato a conclusione il progetto triennale “Human Brains” dedicato agli studi del cervello, con l’organizzazione di un forum di incontri con rappresentanti di prestigiosi istituti e università di neuroscienze di tutto il mondo, da USA a Israele. A raccontarlo a Repubblica, Miuccia Prada che spiega di avere “un’ossessione”: “usare gli strumenti di cui dispongo, il mio lavoro, il successo della Fondazione, la fama del marchio Prada, per fare cose utili che possano migliorare la conoscenza, la coscienza, la convivenza della gente”.

Segnalibro. “Il lettore scopre la saga della famiglia Rabinovitch nell’arco di un secolo, dal 1919 al 2019, e attraversa la Russia, la Francia, passando per la Lettonia e la Palestina. Volevo ricostruire la storia in un’Europa in cui l’antisemitismo sta diventando ovunque una piaga. E volevo capire come un Paese, il mio, la Francia, fosse gradualmente caduto nell’abominio”. Così a La Stampa la scrittrice Anne Berest, in Italia per presentare il suo libro La Cartolina, edito da E/O.
Esce per Adelphi Canzone nera, una nuova raccolta delle poesie giovanili della celebre poetessa polacca Wislawa Szymborska. “A ventun anni la prima poesia, 1944: riguarda la terrificante insurrezione dei bambini di Varsavia, che accompagna la più grande tragedia nella storia della Polonia”, spiega Avvenire, presentando la raccolta.

Scritte ignoranti. Svastiche e scritte antisemite sono comparse sui muri del liceo scientifico Cassini di Genova. Scritte di matrice razzista e fascista sui muri della scuola media Mazzini in via delle Carine, a Roma. Episodi inquietanti su cui indagano le autorità.

Daniel Reichel