Il Nobel e Putin
Il 7 ottobre, giorno del compleanno di Vladimir Putin, è stato assegnato il premio Nobel per la Pace 2022 a Memorial, l’organizzazione fondata da Andrej Sacharov nel gennaio 1989, che si occupa di studiare e raccogliere le prove delle repressioni politiche avvenute durante il regime sovietico e sostenere le persone sottoposte a repressioni politiche nella Russia contemporanea, sotto il regime di Vladimir Putin.
Il mondo libero ha festeggiato con il suo linguaggio i settanta anni di Vladimir Putin, augurandogli molti di questi giorni.
La risposta non si è fatta attendere: il tribunale di Tverskoy ha stabilito che gli uffici della ong Memorial sono “diventati proprietà dello Stato”. Anche Putin ha reso omaggio, con il suo linguaggio, all’assegnazione del Nobel.
Forse quell’omaggio era anche per celebrare un’altra sua “giornata gloriosa”: l’uccisione di Anna Politkovskaja. Non sapremo mai per davvero se ci fu un ordine “dall’alto” o fu un’iniziativa “dal basso”. In ogni caso, non si sbaglia se lo si interpreta come un omaggio al tiranno. Un modo di onorare il despota da parte di servizi servizievoli.
David Bidussa, storico sociale delle idee