Cinque anni senza Giorgio Pressburger,
il ricordo dell’Accademia di Ungheria
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Nel quinto anniversario della scomparsa l’Accademia d’Ungheria a Roma ha reso omaggio alla memoria di Giorgio Pressburger con una serata ricca di testimonianze. Molte le voci a ripercorrere la vita dello scrittore, regista e drammaturgo: tra gli altri l’editore e critico Imre Barna, gli attori Paolo Bonacelli e Mariano Rigillo, l’attrice Anna Teresa Rossini, il regista Mauro Caputo, l’ex direttore di Rai Radio 3 Roberta Carlotto, la docente di Lingua e Letteratura ungherese Cinzia Franchi, l’organizzatrice radiofonica Anna Marzetti Antonelli e la figlia Ilona Pressburger. Un’occasione per presentare il cofanetto della trilogia “Sul fondo della coscienza” (2022), distribuito dallo scorso gennaio da Luce Cinecittà. All’interno i tre film che Caputo ha dedicato a Pressburger: L’orologio di Monaco, Il profumo del Tempo delle Favole, La legge degli spazi bianchi. A detta di Claudio Magris, tra gli estimatori del progetto, “un racconto cinematografico intenso e struggente, forte e discreto, che fa parlare non solo gli uomini ma anche i paesaggi, le cose, le tracce degli uomini passati sulla terra”.
Nato a Budapest nel 1937, era scampato ai nazisti grazie alla rete del coraggio di cui faceva parte Perlasca ed era poi dal paese dopo la repressione comunista del 1956. Trieste “letteraria sotto la bruma dei ricordi” diventerà, alcuni anni dopo, la sua città d’adozione. Quella che più gli rammentava quella in cui era nato.
La serata è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione culturale Giorgio Pressburger.