Dalla Resistenza all’integrazione,vita ebraica sul grande schermo
Nelle foreste polacche, lituane, bielorusse e ucraine, oltre 25mila ebrei imbracciarono qualsiasi arma a disposizione per combattere contro i nazisti e le milizie collaborazioniste. Uomini e donne, con pochi mezzi a disposizione, protagonisti di atti di Resistenza eroica. Partigiani il cui ruolo è stato raccontato dalla regista americana Julia Mintz nel documentario Four Winters: A Story of Jewish Partisan Resistance and Bravery in WW2. Una pellicola premiata all’ultimo Toronto Jewish Film Festival e scelta per aprire la quindicesima edizione della Rassegna Nuovo Cinema Ebraico e Israeliano (23-27 ottobre) organizzata a Milano dalla Fondazione CDEC. Alla Cineteca Arlecchino sarà dunque il tema della Resistenza ad inaugurare la manifestazione dedicata a cinema e mondo ebraico, con la proiezione del documentario di Mintz protagonista poi di un dialogo con la storica Liliana Picciotto.
Tredici in totale le pellicole che saranno proiettate quest’anno, introdotte dalla direttrice scientifica della rassegna Sara Ferrari. Tra i filoni principali di questa edizione, curata da Nanette Hayon e Anna Saralvo: la questione ambientale con il documentario Dead Sea Guardians, dedicato al destino del Mar Morto; la parità di genere con Women of Valor, che segue la lotta di Esty Shushan per ottenere una rappresentanza politica femminile all’interno dei partiti haredi israeliani; il tema dell’integrazione con The Dinner, storia di due immigrati russi che cercano di adattarsi alla nuova vita in Israele.
Altro filone, il focus sulla dimensione comunitaria del mondo ebraico. E così sul grande schermo saranno proiettati Piazza di Karen Di Porto, che fotografa uno spaccato della Roma ebraica, e Du TGM au TGV di Ruggero Gabbai che inquadra le vicissitudini degli ebrei di Tunisi, costretti in larga parte ad emigrare in Francia.
Durante la cinque giorni di proiezioni verrà inoltre presentata una miniserie legata all’intreccio tra il linguaggio audiovisivo e quello letterario: tre documentari dedicati a Abraham Yehoshua, David Grossmann e Amos Oz, protagonisti della letteratura israeliana contemporanea (qui il programma completo della rassegna).