Dalla fuga da Kabul al Tour de France:
il sogno israeliano di Fariba Hashimi

Non era passata neanche un’ora dalla fine del campionato nazionale di ciclismo femminile dell’Afghanistan quando la giovanissima vincitrice Fariba Hashimi (19 anni) ha ricevuto la notizia che, professionalmente parlando, potrebbe cambiarle la vita: l’ingaggio per il 2023 nelle file della Israel – Premier Tech.
L’epilogo di una giornata dalle grandi emozioni, con 49 cicliste al via dalla cittadina svizzera di Aigle sede del’Unione Ciclistica Internazionale. Una giornata di sport e ritorno alla “normalità” che porta anche la firma del filantropo israeliano Sylvan Adams. Tra gli artefici, lo scorso anno, di un ponte aereo di soccorso che ha messo in salvo molte di queste sportive. Tra cui la vincitrice, che vive oggi in Italia.
Fariba si è imposta sulla sorella Yulduz: al traguardo, entrambe commosse, si sono lasciate andare al pianto. Ricordando anche la loro drammatica fuga da Kabul. “Mai avrei immaginato di poter correre per una squadra del World Tour e di andare al Tour de France. Affronterò la sfida a testa alta e gareggerò per tutte le donne in Afghanistan”, ha dichiarato Hashimi. “L’Afghanistan è oggi un pericolo per le donne, che non sono libere di vivere e prosperare come desiderano. Vedendomi gareggiare al Tour, forse, vedranno che tutto è possibile”.
Emozionato anche Adams: “Stiamo facendo la storia, mentre due donne coraggiose diventano le prime del loro paese a raggiungere questo livello. Aiutare giovani ciclisti di tutto il mondo, dai paesi in via di sviluppo alle zone di guerra, fa parte del nostro impegno. Siamo molto più di una squadra di ciclismo”.
(Immagine: Noa Arnon)