Meloni, le parole alla Camera
Le considerazioni della Presidente del Consiglio su fascismo e leggi razziste in evidenza. “II centenario della Marcia su Roma si avvicina e Meloni, che pure ricorda il Risorgimento e non la Resistenza, fa un altro passo per lasciarsi alle spalle ogni nostalgia post-fascista” l’opinione di Monica Guerzoni (Corriere). Scrive Francesco Verderami (Corriere): “Le parole sulle leggi razziali e sul fascismo, e più in generale sull’abisso dei totalitarismi, cercano di accantonare definitivamente le polemiche che hanno preceduto e seguito il giorno delle urne. È sui diritti civili che dovrà tener fede al suo intervento, e su questo sarà misurata”. Per Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, “la denuncia del fascismo che Meloni ha fatto, tornando a legarla all’orrore delle leggi razziali ma evitando di estenderla con chiarezza anche al periodo dal 1922 al 1938”, rappresenterebbe “un’occasione mancata”. Si chiede Simonetta Fiori, sempre su Repubblica: “Ci sorprenderà la neopresidente Meloni con parole definitive su fascismo, antifascismo e Resistenza, parole che ieri alla Camera sono mancate? Le premesse non sono incoraggianti, ma il centenario della Marcia su Roma potrebbe essere un’occasione da non perdere”. In un’altra analisi, a firma dello storico Umberto Gentiloni Silveri, si parla di “abiura troppo morbida”. E si invita Meloni a “fare i conti con la Storia”. Per Lucia Annunziata (La Stampa) quello di Meloni è stato un “discorso peronista che divide il paese”. Secondo Alessandro Gnocchi (Il Giornale) “il governo Meloni potrebbe forse essere ricordato come il momento atteso per decenni dalla maggioranza degli italiani: la fine della guerra civile iniziata nel 1943”. Per Fausto Carioti (Libero) “il suo messaggio, dentro e fuori i confini nazionali, è che questo governo è guidato non da un’anomalia della Storia, ma da un vero conservatore atlantico”. Così Avvenire: “Fascismo e leggi razziali, reazioni opposte. Resistenza ignorata”.
L’intervento di Meloni è stato commentato dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni con queste parole: “Abbiamo ascoltato con grande attenzione il discorso alla Camera della Presidente del Consiglio dei ministri On. Giorgia Meloni, nel quale abbiamo colto chiari i riferimenti alle questioni che riteniamo identitarie per l’intero Paese – democrazia, memoria e presa di distanza dal fascismo e ogni forma di totalitarismo. È appunto l’ora delle responsabilità e della coerenza”. Prosegue Di Segni: “Vigili seguiremo con pari attenzione la traduzione di quanto enunciato in concreti e attesi interventi legislativi per arginare ogni forma di nostalgia e apologia, razzismo, antisemitismo, compreso quello rivolto verso Israele, ingenua equidistanza e violenza politica”. Sfide culturali “che non distinguiamo come di destra o di sinistra ma dell’Italia tutta, concorrendo con la nostra tradizione, e irrinunciabili valori alla vita del Paese”. La nota della Presidente UCEI si è chiusa con una citazione: “Come disse Rav Tarfon: ‘Il giorno è corto e il lavoro è molto’ (Mishnà avot 2 5). E quindi buon lavoro”. Così Ruth Dureghello, la Presidente della Comunità ebraica di Roma: “L’intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è apprezzabile e significativo. È importante per il Paese ritrovarsi uniti e concordi nel giudizio storico di condanna all’ideologia fascista. Così quanto mai attuale e rilevante l’impegno contro l’antisemitismo che è pericolosamente in crescita e su cui è necessario mantenere la vigilanza alta”.
Repubblica Palermo scrive che venerdì, a Catania, sarà inaugurata una sinagoga. L’articolo contiene affermazioni come la seguente: “L’autorizzazione arriva direttamente dal comitato rabbinico centrale di Israele, dal momento che la comunità di Catania non aderisce all’Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) e quindi non può avere accesso all’Ari (Assemblea rabbinica italiana)”. Già nel 2017 l’Ucei si era trovata a contestare le iniziative relative alla “presunta costituzione di una Comunità ebraica nella città di Catania”, mai riconosciuta nell’alveo dell’Intesa che regola i rapporti con lo Stato italiano.
Un momento di riflessione comune ha concluso l’iniziativa “Il grido della pace”. A caratterizzare l’evento “la firma dell’Appello di pace di Roma da parte di papa Francesco e degli altri capi religiosi, poi consegnato ad alcuni ragazzi e ragazze dalla scrittrice e testimone della Shoah Edith Bruck” (Avvenire).
“Israele, torna il giudizio di Salomone”. Così il Corriere nell’introdurre una vicenda di cui sta parlando l’opinione pubblica locale, avviata dal caso di una coppia che ha scoperto che il feto concepito in vitro non sarebbe “geneticamente compatibile” col proprio dna. La questione potrebbe arrivare in Corte Suprema.
In vendita con il Corriere “L’agonia della libertà” di Antonio Carioti. Il libro racconta l’affermazione della dittatura fascista partendo dalla Marcia su Roma.
L’Adidas ha deciso di scaricare il rapper Kanye West. Il motivo, come riportano vari quotidiani, è in alcuni suoi commenti antisemiti.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(26 ottobre 2022)