Caso Mortara, un percorso tra le fonti

La Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, la più grande dell’Emilia-Romagna, ha scelto di promuovere la realizzazione di un sito web dedicato alla vicenda del piccolo Edgardo Mortara. Il bambino ebreo, sottratto ai suoi cari dalla Chiesa di Pio IX, il cui caso innescò una serie di eventi che accelerarono la fine del regime del “papa re”. Illustrato nell’ambito della Festa Internazionale della Storia nel corso di un evento organizzato insieme al Museo ebraico cittadino, si presenta come un percorso bibliografico digitale fra le fonti dell’epoca: quotidiani, riviste, bandi, libri e opuscoli, stampe e disegni. Una possibilità diretta di accesso alla documentazione di un fatto storico che, viene sottolineato, “ebbe innumerevoli conseguenze e implicazioni politiche, sociali e religiose”. Storia, protagonisti, luoghi, le dinamiche del processo, la reazione della pubblica opinione. Di questo e molto altro tratta il sito, presentato dai curatori Maurizio Avanzolini e Marilena Buscarini con gli interventi di David Kertzer ed Elèna Mortara e letture di testi di Stefano Pesce.
Un servizio prezioso per studiosi e ricercatori. Ma anche l’occasione per rivolgersi a un pubblico più vasto di lettori e semplici curiosi interessatisi a questi fatti “leggendo un libro, un articolo o guardando un film o uno spettacolo teatrale”. Da adesso in poi, infatti, potranno entrare in contatto diretto con le fonti.
“Un sito splendido per la ricchezza dei materiali che contiene: la sua creazione è una grande notizia” commenta la professoressa Mortara, che ha trattato in particolare dei riflessi letterari e degli spettacoli suscitati all’epoca. Argomento sul quale molto ha scritto in questi anni: tra gli altri il saggio Writing for Justice, in cui ad emergere è soprattutto la figura dello scrittore e polemista Victor Séjour (1817-1874).
Tra i libri richiamati l’opera di Kertzer Prigioniero del Papa Re. Una storia da conoscere per cogliere spirito e complessità del tempo. Ma “sorprendentemente ignorata dagli storici moderni”.