Linee guida contro l’antisemitismo,
al via la nuova fase per le scuole
Entrano sempre più nelle classi le linee guida per il contrasto all’antisemitismo nella scuola. Nelle scorse ore si è infatti svolto il primo di una serie di seminari che ne porteranno principi e indicazioni su tutto il territorio nazionale. Una nuova fase apertasi al liceo romano Vivona, nel segno della collaborazione in atto tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Istruzione e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Dopo i saluti istituzionali, comprensivi dell’apprezzamento di Andrea Bordoni della Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico del Ministero, tre relazioni hanno caratterizzato l’incontro. Ad aprirlo è stata Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, la cui relazione era incentrata sulle linee guida come strumento “contro i pregiudizi in classe”. La scuola italiana, ha detto Santerini, “rappresenta un’eccellenza nella trasmissione della Memoria della Shoah, con un’infinità di belle iniziative”; nonostante ciò resistono tra gli studenti atteggiamenti volti “all’esclusione, allo scherno, al disprezzo”. Fenomeni che le linee guida si propongono di contrastare nelle diverse forme. Tra quelle segnalate l’antisemitismo “post-razziale, l’odio collegato agli avvenimenti mondiali, le espressioni ‘liquide’ prevalentemente online, la distorsione della Shoah, la continuità con la propaganda nazista”. È poi intervenuto il Consigliere UCEI Saul Meghnagi, approfondendo la sfida dell’educazione alla cittadinanza “tra storia e memoria”. L’Italia, la sua analisi, non nasce come un Paese unito “ma che la sua unità l’ha costruita nel tempo” e che è stato capace di elaborare, agli antipodi, testi come “le leggi razziste e la Costituzione”. Un Paese chiamato ora alla sfida “di saper reggere all’impatto di molte identità, di tante diversità”. Impegno per declinare il quale “ci sono tutte le premesse”. Essenziale però, ha affermato Meghnagi, “sarà il contributo offerto dalla scuola”. Prendendo a paradigma anche lo sforzo contro l’antisemitismo. Una battaglia, le sue parole, “per la democrazia”. Ha concluso questa prima parte Sira Fatucci, responsabile UCEI per Antisemitismo e Memoria della Shoah, parlando di antisemitismo nella società e nella scuola. L’antisemitismo, ha evidenziato, “è un fenomeno non semplice, complesso, eterogeneo, spesso difficile da affrontare”. Soprattutto, la sua valutazione, “in due mondi: quello dello sport a scuola, oltre che sui social network”. Un pericolo, ha aggiunto Fatucci, “arriva anche dallo sdoganamento del linguaggio”. Un antisemitismo, quindi, “in trasformazione”.
A seguire hanno preso il via alcuni laboratori educativo-didattici. Tra i temi proposti “conoscere meglio gli ebrei e l’ebraismo”; “affrontare gli stereotipi e i preconcetti antisemiti e i pregiudizi inconsapevoli”; “mettere in discussione le teorie della cospirazione”; “l’antisemitismo e la situazione internazionale”.
Commentando questa nuova possibilità di interazione e confronto con il sistema scolastico, il Consigliere Meghnagi aveva di recente osservato: “Le linee guida sono un primo passo: definiscono gli ebrei come popolo, come cultura, come religione; inseriscono il tema dell’antisemitismo in quello del razzismo chiarendone la specificità; precisano che l’educazione contro le discriminazioni è parte dell’educazione del cittadino; fanno della Costituzione, in particolare dell’articolo tre, un riferimento ineludibile”.