Memoria, formare chi insegna
Una delle chiavi per costruire una didattica della Shoah nelle scuole efficace e di valore è la formazione dei docenti. Tante sono le iniziative portate avanti a livello nazionale per dare agli insegnanti gli strumenti necessari per spiegare ai propri studenti il percorso storico portò al genocidio. Tra gli esempi di questo lavoro, il recente viaggio che ha portato a Trieste e alla Risiera di San Sabba una ventina di docenti, accompagnati dalla Testimone della Shoah Tatiana Bucci e dallo storico Marcello Pezzetti. A organizzare l’iniziativa, l’Associazione Figli della Shoah in collaborazione con il Museo della Shoah di Roma e con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Due gli itinerari didattici seguiti: da un lato il racconto, arricchito dalla visita della sinagoga e del Museo ebraico, della storica presenza ebraica a Trieste, simbolo di vitalità e integrazione. Dall’altro, la ricostruzione della persecuzione nazifascista, ricordando come da piazza dell’Unità Mussolini annunciò l’infamia delle leggi razziste e come, a pochi passi dalla città, fu costruita la Risiera, uno dei simboli della Shoah in Italia.
“Il viaggio di formazione appena conclusosi rappresenta un nuovo percorso formativo che abbina la visita dei luoghi della Memoria italiani ed europei alla conoscenza delle comunità ebraiche locali, della loro storia e della loro attuale vita ebraica”, sottolinea la presidente dell’Associazione Figli della Shoah Daniela Dana. “La partecipazione di storici e pedagogisti assicura la qualità degli interventi e offre spunti di formazione utili per la didattica in classe”. Di duplice significato dell’iniziativa parla anche il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Mario Venezia. “Da una parte c’è il lavoro con l’insegnanti, che rappresenta un’opportunità di formazione importante e di ampio respiro perché loro poi porteranno quanto appreso nelle rispettive classi. E poi, secondo punto, con questo percorso abbiamo scelto di valorizzare i luoghi della Memoria in Italia. Un modo per porre al centro anche le responsabilità del nostro paese”.