La storia e i social
Guida semiseria per aspiranti storici social (Bollati Boringhieri) è un libro di Francesco Filippi molto utile. I fatti della storia, quelli contemporanei, ma anche quelli dell’antichità, del Medioevo, di casa nostra o di mondi molto lontani, sono uno degli argomenti che più popolano le pagine, le bacheche e le arene dei social (Facebook, Tik Tok, Instagram, Twitter), spesso con scarsa competenza, molta certezza di sé, nessuna pazienza. Un confronto da cui si impara poco perché l’obiettivo è distruggere l’interlocutore.
Si possono dare delle regole perché il territorio dei social divenga un’area dove al posto dell’insulto o della sanzione cresca la possibilità di saperne di più?
Francesco Filippi ne è convinto. Per questo propone un decalogo di comportamenti. 1. «Noi» in italiano ha un significato ben preciso; 2. Colpa e responsabilità sono bestie diverse; 3. Non commettere atti impuri di anacronismo; 4. Il benaltrismo nelle discussioni sul passato è soprattutto spia di imbarazzo; 5. Non confondere i ricordi con la Storia; 6. Il sapere storico è vasto, approfittiamone; 7. Non si può «salire in cattedra» nel web, perché il web non è un’aula; 8. La storia non è una partita di calcio; 9. Gli esseri umani vivono nel tempo e col tempo; 10 Il passato è un magazzino, non è un bunker.
Non so se funziona. Ma perché non provarci? (16/10/2022)
David Bidussa, storico sociale delle idee