Il dialogo Meloni-Al Sisi
Non solo di ambiente si discute alla Cop27 di Sharm El Sheik. In materia di diritti umani alcuni giornali criticano l’approccio dell’Italia nel dialogo con Al Sisi. Così ad esempio Repubblica: “Finisce in fondo al comunicato che riassume il bilaterale. Una riga e mezza, striminzita. Giorgia Meloni fa sapere di aver ‘sottolineato la forte attenzione dell’Italia sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki’. È il costo della normalizzazione delle relazioni con l’Egitto”. Il fronte più caldo, segnala Il Messaggero, “resta il gas naturale liquefatto di cui l’Egitto è grande esportatore, con 8 miliardi di metri cubi destinati all’Europa nel 2021 tra quello auto-prodotto e quello che transita da Israele, pronti ad essere incrementati dal 2023”. Una partnership, quindi, “destinata a diventare sempre più importante”. L’Italia, riporta Il Fatto Quotidiano, “è il quinto partner commerciale dell’Egitto nel mondo: il 25% delle riserve di gas di Eni si trova lì, mentre Snam ha acquistato il 25% del gasdotto Arish-Ashkelon tra Israele ed Egitto”. Molti gli incontri per la neo premier, confrontatasi anche con il presidente israeliano Isaac Herzog. Ad essere condivisa “una forte assonanza sulla difesa dei valori comuni a partire dalla lotta all’antisemitismo” (Corriere).
Altro tema in evidenza lo sbarco negato ad alcuni migranti che da giorni stazionano al largo della Sicilia. Critiche all’operato di Roma sono arrivate anche in sede UE. “Non si prova soltanto sconcerto perché in uno Stato di diritto il governo dovrebbe piegarsi alle leggi, siano esse nazionali o internazionali. Si prova anche vergogna, senza che conti il fatto che, in materia, l’Italia non sia sola a mostrare insofferenza per le leggi e per le esigenze umanitarie”, l’opinione dell’ex giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo Vladimiro Zagrebelsky (La Stampa). Fanno discutere anche le parole del ministro dell’Interno Piantedosi sul “carico residuale”, relative ai migranti ancora a bordo, pronunciate nel corso di una conferenza stampa.
Un nuovo episodio di cori antisemiti tra i tifosi della Lazio. Il giudice sportivo, nella giornata di ieri, ha ordinato un’istruttoria. “È scontato dunque che la procura apra un’inchiesta, che raccoglierà il materiale audiovisivo e i reportage della stampa per poi valutare eventuali sanzioni”, riferisce il Corriere dello Sport. “Vergogna. Purtroppo non c’è altra parola per descrivere i cori antisemiti pronunciati nel derby dell’Olimpico”, si legge sulla Gazzetta.
“Il 10 novembre 1975 l’Assemblea generale adottò la risoluzione 3379 in cui si sanciva che ‘il sionismo è una forma di razzismo’. Ci vorranno ben sedici anni per abrogarla. Ma il suo spirito sembra aleggiare ancora nel Palazzo di vetro”. È quanto si osserva sul Foglio a proposito della contrarietà alla definizione di antisemitismo dell’Ihra espressa dal relatore speciale delle Nazioni Unite sul razzismo.
Ha disegnato una svastica e poi, con un pugno, ha colpito la prof. È successo in un istituto tecnico di Gallarate. Per il Corriere “è probabile che lo studente perderà l’anno: il consiglio di classe ha proposto una sospensione per il resto dell’anno scolastico, una ‘pena esemplare’ che dovrà essere valutata e approvata a giorni”.
Su Repubblica si parla dell’ultimo libro dello storico Andrea Riccardi su Pio XII e gli ebrei: “La ricchezza e la novità di questo studio deriva dalla delibazione delle fonti d’archivio finalmente liberate dal Vaticano, dopo troppo lunga e controproducente secretazione”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(8 novembre 2022)