Al via il Tertio Millennio Film Fest
Il grande schermo e la sfida del Dialogo
Ha preso il via a Roma la ventiseiesima edizione del Tertio Millennio Film Fest, il festival cinematografico del dialogo interreligioso sostenuto tra gli altri dall’UCEI. Undici i lungometraggi in concorso, prodotti in 19 Paesi diversi.
Il festival si svolge sotto la direzione artistica di Marina Sanna e di Gianluca Arnone e dalla sua fondazione si propone come luogo di dialogo interreligioso e interculturale “tra le comunità cattolica, protestante, ebraica, islamica, induista e buddhista, a partire dai film in concorso e dai temi da questi proposti”. Filo conduttore di questa edizione il tema “Il ritorno di Caino?”, affrontato durante una tavola rotonda inaugurale cui è intervenuto anche il rav Benedetto Carucci Viterbi.
“Ciascuno interroghi anzitutto se stesso prima di identificare nell’altro la personificazione del male che uccide il fratello, prima di auto assolverci e di colpevolizzare solo l’altro da sé, prima di mettere in capo ogni violenza fratricida ai grandi e nuovi Caino della storia, anche contemporanea, che con la loro disumanità seminano morte tra i propri simili” la riflessione posta da monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, nell’introdurre il programma del festival. “Il ritorno di Caino? È il bel titolo che in realtà rischia di trarci in inganno. Quando mai l’uccisore di Abele se ne è andato dal palcoscenico della storia? Razzismo, antisemitismo, islamofobia, cristianofobia sono ancora troppo spesso il basso continuo del nostro discorso pubblico, non solo dei social” il pensiero di don Giuliano Savina, direttore dell’Unedi-Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana.
Le pellicole in concorso sono “Quei due” di Wilma Labate, “Ariyippu” di Mahesh Narayanan, “Return to Dust” di Li Ruijun, “La civil” di TeodoraAna Mihai, “Il patto del silenzio” di Laura Wandel, “Autobiography” di Makbul Mubarak, “Speak no Evil” di Christian Tafdrup, “Victim” di Michal Blaško, “Un vizio di famiglia” di Sébastien Marnier, “The Innocents” di Eskil Vogt, “The Good Person” di Eitan Anner. Il festival chiuderà con un evento speciale: la proiezione della copia restaurata di Una gallina nel vento del maestro Yasujirô Ozu. Nella giuria incaricata di valutare i lungometraggi a rappresentare l’UCEI è stata designata la produttrice Marina Piperno.