Mirjam Viterbi Ben Horin
(1933-2022)

Ha concluso la sua vita terrena a Gerusalemme Mirjam Viterbi Ben Horin, grande protagonista del dialogo ebraico-cristiano e moglie del diplomatico israeliano Nathan Ben Horin (1921-2017) che fu tra gli artefici della svolta nei rapporti tra Stato ebraico e Santa Sede. Nata a Padova nel 1933, fu impegnata sin dai primi Colloqui di Camaldoli e in altre iniziative dedicate all’incontro e all’approfondimento. Uno slancio innescato anche dalla propria vicenda familiare. All’epoca delle persecuzioni nazifasciste trovò infatti rifugio ad Assisi, grazie all’aiuto offerto dal vescovo Nicolini e da altri esponenti del clero che si prodigarono per la sua famiglia e per altre centinaia di ebrei braccati. “Ci fornirono anche di carte d’identità false, dove risultavamo originari di Lecce. All’inizio, ancora con i documenti veri, si alloggiò per un mese in un piccolo albergo, l’Albergo del Sole, e successivamente in una casa privata; qui avevamo due camere, di cui una era la stanza da pranzo, il luogo dove praticamente si viveva gran parte della giornata” raccontava a proposito di quei giorni, da cui sarebbe scaturita anche una piccola opera di fantasia: la storia dei gemelli Clara e Marino abitanti del castelletto nato da un sogno e, allo sfaldarsi dello stesso, caduto sulla terra. Il rifugio, raccontavamo su Pagine Ebraiche in occasione della sua pubblicazione, avvenuta nel 2020, “di una bambina ebrea italiana perseguitata dal nazifascismo che immagina una storia, la scrive e la disegna per isolarsi dalle brutture del mondo”. La notizia della sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio in tutto l’ebraismo italiano. “Il suo nome verrà iscritto, accanto a quello del marito Nathan, nel libro d’oro di coloro che, dopo secoli e secoli di odio e incomprensione, hanno creduto nel dialogo tra ebrei e cristiani e hanno lavorato per una migliore conoscenza reciproca. La ricorderemo con affetto e riconoscenza”, ha tra gli altri affermato il presidente dell’Amicizia Ebraico Cristiana in Italia Marco Cassuto Morselli.
“Siamo davvero tristi per la scomparsa di Mirjam, un’amica personale e di Assisi, una donna speciale, molto preparata e, seppur lontana, sempre legata a questa città. Arrivino ai nipoti, il rabbino Benedetto ed Emanuele Carucci Viterbi, la nostra vicinanza e le più sentite condoglianze” il commento del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno Domenico Sorrentino. “Ricordo con tanta nostalgia il nostro incontro a casa sua a Gerusalemme nel 2019 quando mi fece vedere il suo quadernetto verde, il romanzo ‘Gli abitanti del castelletto’ che aveva scritto mentre era nascosta qui e che poi abbiamo pubblicato perché, attraverso un racconto di fantasia, fa comprendere quel grande abbraccio che Mirjam diceva di aver ricevuto in Assisi in quegli anni di persecuzione”.
Sia il suo ricordo di benedizione.

(Nell’immagine: un incontro a Gerusalemme tra Mirjam Viterbi Ben Horin e Domenico Sorrentino)