Il libro sulla Padova ebraica
“Una presenza di valore”

Molte straordinarie figure di Maestri hanno segnato la storia della Padova ebraica nel corso dei secoli. Al loro fianco personaggi distintisi anche in altri ambiti di interesse pubblico e la cui eredità resta più che mai viva. Ad approfondire questo contributo una nuova opera fresca di stampa: “Gli ebrei a Padova dal Medioevo ai giorni nostri. Il valore di una presenza”, raccolta di saggi pubblicata da Giuntina sotto il coordinamento di un comitato scientifico composto da Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione CDEC, rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova, Maddalena Del Bianco Cotrozzi, ordinaria di Storia dell’ebraismo all’Università di Udine, e Pier Cesare Ioly Zorattini, già ordinario di Storia delle Religioni nel medesimo ateneo. Pagine da sfogliare che riprendono i temi sollevati nel corso di un convegno incentrato su questi temi. Contributi diversi e che nella loro ricchezza – scrive il presidente del Veneto Luca Zaia nell’introduzione – “hanno sia un valore intrinseco per la conoscenza storica che di stimolo a ulteriori ricerche”. All’interno gli interventi anche di Mariuccia Bevilacqua Krasner, Alessia Fontanella, Mauro Perani, Daniele Nissim, Antonio Spagnuolo, Pia Settimi, Ariel Viterbo, Rebecca Locci, Stefano Zaggia, Natascia Danieli, rav Riccardo Di Segni, Pietro Ioly Zorattini, Martina Massaro, Giuliano Tamani, Giulia Simone e Manierosa Davi.
Pubblichiamo un brano dal testo del rav Locci, sulla figura di rav Moshè David Valle (1696-1777).
Moshè David Valle, personaggio da riscoprire
Rabbì Moshè David Valle è una figura rabbinica che purtroppo è vissuta in quello che è definito il «secolo meno conosciuto nella storia degli ebrei a Padova».
Insieme a questa considerazione di carattere generale, ci possono essere almeno tre motivi che contribuiscono al fatto che questo maestro padovano debba essere ancora completamente scoperto: 1) Perché relativamente solo da poco tempo si possono trovare quasi tutte le sue opere pubblicate; 2) Perché, anche se usciti dalla forma di manoscritto, i suoi scritti non sono di facile comprensione; 3) Perché lo status di Valle non è stato mai considerato più preminente rispetto a quello di altri membri del circolo di studi mistici padovano. Tra l’altro, quei pochi studiosi che si sono occupati di lui lo hanno fatto, e solo incidentalmente, quando studiavano il più famoso Rabbì Moshè Chayym Luzzatto.
Fortunatamente negli ultimi anni, sulla base dell’approfondimento di diverse citazioni sparse negli scritti del Luzzatto, fino ad ora non molto approfondite, ma soprattutto sulla base dell’analisi dei manoscritti di Valle, si è iniziato a riconsiderare la sua figura. Nacque a Padova il 20 di Iyyar 5456 (22 maggio 1696) da Samuele e Anna, il cui nome ci è noto grazie a una poesia scritta da Yequtyel Shay di Vilna, in onore del suo matrimonio con Simchà Treves. Pochissime sono le notizie riguardo la sua giovinezza tuttavia, a dimostrazione delle sue capacità straordinarie già ben maturate, a soli 17 anni conclude gli studi in medicina presso l’Università di Padova. Così scrisse di lui il rabbino Graziadio Neppi:
“Tra i rabbini di Padova al tempo del Presidente del Tribunale Rabbinico e Rabbino Capo Ya‘aqov Refael Chizqiyà Chazaq. Ho sentito cose meravigliose della sua cultura, della sua devozione e della sua santità. Era distinto allievo del santo maestro Moshè Chayym Luzzatto di benedetta memoria, un rabbino completo, oratore straordinario e mistico. Scrisse un commento a tutta la Bibbia secondo il PaRDeS, un libro di citazioni manoscritto in due lingue, responsi ai cristiani sulla fede, insieme ad altri componimenti filosofici. Tutti scritti in santità. Era officiante nella sinagoga spagnola, insegnava Torà e non andava a dormire la notte fino a che tutti gli ebrei della comunità fossero tornati alle loro case in pace, pregando per loro affinché non gli accadesse nulla di male e il Signore li proteggeva con la Sua misericordia”.
Nell’archivio antico della Comunità ebraica di Padova è conservato il documento della sua ordinazione rabbinica, chakham, avvenuta il 13 di Tishrì 5486. In quella stessa sessione, ricevettero il titolo rabbinico di chaver Isaia Romanin e Moshè Chayym Luzzatto. Il legame tra Valle e Luzzatto fu molto profondo. Sembra che fu proprio il Luzzatto ad unirsi al gruppo di cabalisti, la Chevrat mevaqqeshè ha-Shem (Compagnia di coloro che cercano D-o) già attivo a Padova sotto la guida del Valle. Luzzatto fu iniziato, probabilmente, nello studio della qabbalà da Valle e sarebbe dunque lecito ritenere che furono proprio le sue speculazioni mistiche che influirono sul giovane Luzzatto, in quell’elevazione mistica che lo portò ed essere un recipiente idoneo a ricevere, a partire dal capo mese di Siwan 5487 (21 maggio 1727), le rivelazioni del Maghid, la voce celeste. Quando la straordinaria figura di Luzzatto iniziò a rivelarsi, Valle, da buon maestro, si fece umile allievo del giovane. Fu allora che Luzzatto fondò il suo circolo di studi cabalistici che di fatto incorporò quello istituito dal Valle il quale mantenne l’incarico dell’organizzazione dei cicli di studio.
Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova